Municipio Medio PonenteGenova – Due agenti armati che presenziano alla riunione del Municipio Medio Ponente e interrompono un consigliere durante il suo intervento. La vicenda, se confermata, costituirebbe una gravissima violazione delle regole democratiche in vigore in Italia da dopo la fine della Seconda Guerra mondiale ed è ciò che denunciano il consigliere regionale di Linea Condivisa Gianni Pastorino, i cosiglieri regionali della Lista Sansa Ferruccio Sansa e Selena Candia, i consiglieri regionali del PD Luca Garibaldi, Pippo Rossetti e Armando Sanna, i consiglieri comunali della Lista Rosso Verde Filippo Bruzzone e Francesca Ghio, il capogruppo del PD al Consiglio Comunale Simone D’Angelo, la presidente dell’associazione Linea Condivisa Rossella D’Acqui e la co-Portavoce di Europa Verde Liguria Simona Simonetti.
Secondo quanto denunciano, infatti, sarebbe quanto avvenuto ieri a Sestri Ponente durante la seduta del Consiglio Municipale del Medio Ponente con la presenza di due agenti della polizia locale che si sarebbero presentati armati alla riunione del consiglio municipale e avrebbero anche interrotto un consigliere municipale durante l’esposizione di un ordine del giorno.

“A nostro giudizio – spiegano i denuncianti – si tratta di una violazione intollerabile delle regole democratiche. La giustificazione addotta rispetto a tale presenza è di garantire la sicurezza della Presidente del Municipio, oggetto alcune settimane fa di frasi minacciose trovate scritte sulla sua scrivania, come peraltro riportato dai Media.
Nell’essere naturalmente contrari ad ogni atteggiamento di minaccia nei confronti di chi esercita un ruolo istituzionale, legittimamente eletto, riteniamo altresì inaccettabile che si giustifichi la presenza di persone armate dentro una assemblea municipale, comunale o altresì legislativa che sia il Consiglio Regionale o il Parlamento. Come pare una violazione inaudita delle regole democratiche il fatto che un Consigliere Municipale sia stato interrotto durante l’esposizione di un suo ordine del giorno”.

Secondo i denuncianti “è una vicenda che non può passare sotto silenzio perché riguarda le regole democratiche di cui siamo garanti e di cui dovremmo essere attenti depositari”.

“La questione – spiegano ancora i firmatari della denuncia – avrà sicuramente delle conseguenze di carattere giuridico che spettano agli organi competenti accertare ma ha anche una conseguenza di carattere politico: soltanto nei regimi totalitari è concessa la presenza di persone armate dentro gli emicicli di istituzioni regolarmente elette. L’esercito e le forze di polizia stanno fuori dal Parlamento, a difesa e a tutela di quelle istituzioni. Se così non fosse ci sarebbe una evidente violazione delle norme costituzionali che garantiscono l’autonomia dei poteri. Chiediamo dunque urgentemente al sindaco Marco Bucci di intervenire sulla questione perché non si ripeta più questo fatto e si ricostituisca una normale dialettica tra maggioranza e opposizione”.