ponte morandi tramontoGenova – Mentre prosegue il processo per il crollo del Ponte Morandi che ha causato la morte di 43 persone e danni per miliardi di euro all’Italia, indiscrezioni di Stampa parlano di un’ipotesi aumento di capitale per Autostrade per l’Italia e di rientro tra i Soci del gruppo della Famiglia Benetton che solo pochi mesi fa ha ceduto, ricavandone una cospicua somma, quote della società a Cassa Depositi e Prestiti, accollando anche gran parte degli eventuali debiti risultanti dalle cause risarcitorie.
Un’ipotesi che i familiari delle vittime, attraverso la loro portavoce storica, Egle Possetti, definiscono “un nuovo incubo”.
In una nota il Comitato Ricordo Vittime di Ponte Morandi scrive:

In questi giorni che dovrebbero essere di festa e di relax nella nostra testa ancor più di quanto accada giornalmente affiorano ricordi, sorrisi, disperazione, amore per le nostre famiglie.
Sono iniziate le udienze processuali con l’audizione dei testimoni, si entra nel vivo del procedimento penale e la nostra attenzione è sicuramente focalizzata su questi temi ma ci sono altre notizie che fanno capolino e che ci fanno saltare sulla sedia e rivoltare lo stomaco.
A firma di Giovanni Mari sul quotidiano “La Stampa” del 24 dicembre leggiamo alcune ipotesi che pare stiano circolando nei corridoi ministeriali.
Pare che i nuovi azionisti di ASPI con CDP, i fondi Macquarie e Blackstone vogliano già avere qualche utile, dopo la loro entrata in campo (che strano proposito…..), prima di investire nel famigerato lavoro di rinnovamento delle infrastrutture e pare che la società sia al guado ed immobile dopo l’acquisizione con la parte pubblica identificata in CDP.
In base a quanto sembra essere stato pattuito nella cessione e rimarcato da esposti presentati alla Procura di Roma, questo ente pare ridotto ad azionista quasi di minoranza, ricordiamo che CDP è l’azionista pubblico che dovrebbe garantire i cittadini sulla futura sicurezza delle infrastrutture, anche perché, della sicurezza nella precedente gestione non abbiamo purtroppo avuto “molto” riscontro.
In questo marasma di immobilismo, di “voglio utili”, e tutto quanto ne consegue, qualche mente superiore cosa penserebbe di fare? Penserebbe di fare un bell’aumento di capitale per dare utili ai fondi e di far rientrare dalla finestra la famiglia Benetton… (ricordiamo azionista di maggioranza al momento del crollo del Ponte Morandi).
Allora, siamo svegli o siamo in un ennesimo incubo? Ne abbiamo già passate tante da quel giorno come famigliari delle vittime e come cittadini senzienti e pensiamo di averne avuto francamente abbastanza, di avere sopportato nostro malgrado, oltre a tutto il resto anche la cessione di ASPI con remunerazione stellare agli azionisti precedenti nella cui compagine comparivano ovviamente i Benetton, che hanno ricevuto compensi inauditi per cedere le quote azionarie che avrebbero dovuto essere considerate carta straccia.
Per la cessione auspichiamo un intervento equo ed approfondito della Procura di Roma che ha in mano alcuni esposti in questa materia, ma pretendiamo come cittadini e come parenti anche chiarezza dal nuovo governo.
Speriamo di non assistere ad una nuova ennesima vergogna conclamata od altri pasticci sotterranei nuovamente in sfregio alle 43 vittime, ai loro famigliari ed a tutti i cittadini italiani.