No Skymetro assembleaGenova – Presenzieranno alla riunione senza considerarla un momento di confronto mancando le condizioni di base e torneranno a chiedere delucidazioni sul progetto e a proporre alternative utili e risolutive.
Lunedì 27 febbraio, presso il Municipio Bassa Valbisagno, si terrà la nuova Commissione sullo skymetro ma i comitati che si oppongono alla costruzione della metropolitana di superficie, definita “eco-mostro” non parteciperanno nella forma della “partecipazione” poiché accusano il Comune di aver già deciso tutto ma coglieranno l’occasione per fare nuove domande e per rispondere ad alcune informazioni diffuse nei passati incontri e che sembrano “non tornare”.

“Lunedì 27 febbraio – scrive il comitato “Opposizione Skymetro – il Municipio Bassa Valbisagno ha indetto una seconda commissione pubblica sul tema dello skymetro.
La prima era stata fatta il 3 Febbraio (alle 8,30 del mattino….) e avevamo partecipato in massa.
Le circa 100 persone di pubblico, nella quasi totalità contraria ed in buona parte che seguono le attività del nostro Comitato, avevano portato diverse osservazioni, espressione delle discussioni fatte con i cittadini nelle iniziative promosse dal Comitato.
Da queste osservazioni sono arrivate solo alcune risposte dell’Assessore, che a volte non abbiamo capito ma sulle quali vogliamo portare, qui di seguito, alcune riflessioniNoi Lunedì prossimo come Comitato saremo presenti solo con alcuni esponenti e porteremo una “memoria”/contributo” da lasciare agli atti, ma non promuoveremo né attiveremo la nostra presenza.Perchè? Ecco i motivi:
_ Le Commissioni promosse dal Municipio non sono partecipazione se non altro perché partono dall’assunto del progetto in corso e in stato avanzato di progettazione. Ai cittadini si chiede, quindi, solo di plaudire e proporre piccole modifiche (vedremo dopo quali). A noi questo non interessa.
_ La partecipazione ha le sue regole, si fa in altro modo. Ad esempio includendo nella discussione le alternative. Pensiamo che ci siano alternative per una città vivibile, più valide, più economiche, più sostenibili, dal punto di vita ambientale, sociale, trasportistico. Ma di ciò non c’è traccia.
_ Alla scorsa Commissione sono state fatte affermazioni che riteniamo maltarate. Sono stati dati annunci di cui non abbiamo compreso la precisione e la genesi, non sono state date risposte. Non vogliamo essere complici o utilizzati solo per dire che è stato fatto un confronto, mentre è stata fatta solo pubblicità e promozione del progetto in corso.
Quindi, il Comitato nella sua ultima riunione plenaria ha preso una decisione: per la prossima commissione del 27 Febbraio andremo solo a testimoniare, solo per palesare che l’opposizione c’è e ha argomenti e alternative forti. Non organizzeremo la nostra presenza, perdendo tempo dietro a un percorso di partecipazione falso. Useremo il nostro tempo, invece, per continuare a creare qualcosa di nuovo e bello.
Il 27 Febbraio, chiunque voglia andare al Municipio, lo farà come libero cittadino, o con la propria associazione, a ricordare all’Assessore quanto questa opera sia dannosa e brutta e inefficiente. Noi ci saremo con i nostri portavoce e, nel frattempo, continueremo a organizzare bei momenti di confronto, condivisone e pensiero, per contrastarli ancora meglio quando la musica la potremo mettere anche noi.
Le risposte che non capiamo e le non risposte della scorsa commissione
1_ CAMBIA IL PROGETTO E SPOSTA I PILONI
Abbiamo appreso che lo skymetro (che riteniamo dannoso e che non vogliamo) non avrà previsti piloni dentro l’alveo del Bisagno.
Ci chiediamo, un po’ incuriositi, dove metteranno i piloni di sostegno.
Una soluzione, almeno per la parte di raccordo a Brignole, in effetti esiste ma si porta dietro delle conseguenze di altro tipo. Vedremo.
È misterioso come faranno per passare dalla sponda destra a quella sinistra in zona Piazzale Marassi, dovendo in aggiunta anche bucare la piastra davanti allo Stadio Ferraris. Vabbè, dettagli.
Possiamo però dire che continua la confusa sfilata di progetti presentati, illustrati o annunciati da parte dell’Amministrazione.
2_ CAMBIA IL PROGETTO CAMBIANDO SPONDA
Forse non bisogna prendere troppo sul serio le parole dell’assessore, ma noi siamo persone serie e le prenderemo sul serio (fino a prova contraria) e ci aspettiamo che tutte le centinaia di piloni necessari non invaderanno di un solo centimetro l’alveo. Ma, questo possiamo già dirlo, comporterà chiare conseguenze.
Lo spazio sarà sottratto ai marciapiedi ma anche alla sede stradale, con perdita di posti auto e riduzione della careggiata; aspetto particolarmente grave in Via Adamoli visto che il marciapiede lato fiume è a sbalzo e quindi i piloni occuperanno interamente una delle due corsie. Avremo più difficoltà con la circolazione e pertanto più traffico.
Come sempre è da tantissimo che si annuncia il progetto ma non riusciamo a capirlo con precisione e chiarezza. L’impressione è che sia confuso di per sé.
3_ CAMBIA IL PROGETTO E SALVA GLI ALBERI
Abbiamo appreso che saranno salvaguardarti gli alberi in sponda sinistra. Certo gli alberi di Corso Galilei, Corso Galliera e Piazza Carloforte, non quelli di Piazzale Marassi.
Ma, ovviamente, se questo ci rende felici e giustifica gli sforzi fatti in questi mesi, non ci basta. Noi non soffriamo di “effetto nimby” per cui, lontano dalle mie finestre potete fare quel che volete. Noi siamo Valbisagno Sostenibile e pensiamo a tutta la valle.
Per cui, che lo skymetro passi al quarto piano delle case della sponda destra, non ci tranquillizza per niente: la presenza di quel brutto coso sopra le teste non ci piace neanche così!
Sempre per sottolineare la confusione, rimarchiamo che il sacrificio degli alberi era dato per acquisito fin dall’inizio da parte dell’Amministrazione Comunale dato che in sede di richiesta al Ministero il tracciato era quello e non erano presenti alternative. Persino dopo, con lo studio di pre-fattibilità, il tracciato definito “migliore” era quello in sponda sinistra. In altri termini, senza il Comitato, non ci sarebbero state le parole dell’assessore sulla salvaguardia degli alberi.
Rimarchiamo che le parole precedenti dell’assessore sull’assenza di progetti fossero sopra le righe: i progetti c’erano e parlavano chiaro!
4_ LA PARTECIPAZIONE PUBBLICITÀ
Avevamo accolto con favore le parole del sindaco quando, a commento della importante manifestazione della Rete dei Comitati di Sabato 28 Gennaio aveva dichiarato: “Non è tutto già deciso. Tutto è discutibile….. Se uno venisse a dirmi che è meglio fare (altro) lo ascolterei…. La Valbisagno deve avere un collegamento rapido per il trasporto pubblico….”
Noi siamo pronti a confrontarci per decidere – velocemente – come organizzare la partecipazione seguendo le regole di buona tecnica che, ricordiamo, prevedono di discutere delle possibili alternative ma anche le bocce ferme, che non si compiano nel frattempo atti irreversibili. Speravamo che fosse pronto anche lui, a fare sul serio, a mettersi in gioco, anche a ricredersi, se del caso.
Invece, l’assessore ha chiuso ad ogni possibilità di fare reale partecipazione. Tutto è già deciso: “lo skymetro era nel programma elettorale e su questo ci siamo misurati ed abbiamo vinto le elezioni”.
A parte che vincere le elezioni non significa fare come pare, soprattutto se è andato a votare meno del 40% (in Valbisagno). L’assessore ha però fatta un’apertura: potremo discutere sullo spostare di qualche metro questa o quella stazione, così ha detto….
Ovviamente questa non è partecipazione, non ci interessa.
Essere presenti a qualche altra Commissione o a qualche Assemblea per discutere di ciò ci pare un inutile perdita di tempo. Sarebbero solo occasioni in cui l’assessore potrebbe parlare a lungo, spiegare la bontà delle iniziative di questa Amministrazione, tentare di indorare la pillola, spegnere ogni critica dato che è già stato tutto deciso.
Informare è quel che abbiamo fatto in questi mesi, e continueremo a farlo. E sempre usando metodi rispettosi dell’intelligenza delle persone e non con affabulazioni unidirezionali. Noi useremo i nostri metodi, la cattiva politica usi i suoi.
E dire che il tempo per fare partecipazione ci sarebbe anche, e molto.
Infatti, se in qualche modo bisognerà disturbare il Bisagno con i piloni (dentro o fuori dell’alveo bisognerà pure piantarli) e visto che la relazione sugli impatti idrogeologici indica la necessità di attendere l’entrata in funzione dello scolmatore, i cantieri non potranno che partire tra diversi anni.
C’è quindi tutto il tempo per fare quello che non si è fatto prima: coinvolgere i cittadini nel governo della città. Almeno in questo caso.
5_ L’ECOMOSTRO, MA GREEN
La volontà dichiarata del perché si fa un ecomostro come lo skymetro è quella di voler essere “green” di voler fare qualcosa di “sostenibile”. La moda del momento è questa, parole nuove per non cambiare niente.
L’opera serve per realizzare il potenziamento del trasporto pubblico al fine di avere meno auto che circolano (e inquinano, e provocano incidenti stradali, e consumano risorse).
Come ben sappiamo, ciò non si realizza, ma qui vogliamo parlare di tram.
Perché tram? Perché per escludere l’opzione zero, tanto temuta e demonizzata dal sindaco e anche dall’assessore, abbiamo proposto di prendere in considerazione proprio il tram quale alternativa possibile da discutere e approfondire.
Ebbene, anche l’assessore ha detto che il tram sarebbe un’ottima alternativa, che lui l’aveva proposto anni fa, quando era all’opposizione. Nessuna stranezza, anche il sindaco fino a qualche anno fa (in campagna elettorale, ma anche da sindaco in carica) aveva detto che il tram era la cosa migliore (la promessa in campagna elettorale in questo caso non è stata vincolante…).
Ma, allora, se tutti pensano che il tram sia la soluzione migliore, perché stiamo discutendo di skymetro? Non sarebbe meglio discutere sul come minimizzare gli impatti che anche la reintroduzione del tram nella nostra città ovviamente comporta? Perché i problemi legati ai sotto servizi da spostare e gli impatti dei cantieri sono invece usati quale unica motivazione dell’impossibilità di fare le tranvie? E chissà come diavolo hanno fatto nelle altre città dove le tranvie sono state reintrodotte (Bergamo, Firenze, Messina, Cagliari, Palermo, tanto per dirne qualcuna di nostrana).
Che sia perché si sono resi conto che il tram avrebbe fatto cambiare (in meglio) qualcosa?
6_ LE RISPOSTE NON DATE
E poi…le affermazioni che l’assessore non ha fatto.
Ci riferiamo a tutti i dubbi e tutte le problematiche che chi ha preso la parola ha riferito.
Rischi di inquinamento della falda potabile? Silenzio.
Rischi degli impatti sociali per cosa potrebbe succedere “sotto” i piloni? Silenzio.
Rischi per il deprezzamento degli immobili a causa del tubo davanti alle finestre? Silenzio.
Rischi sugli impatti paesaggistici per un’opera così ingombrante? Silenzio.
Rischi legati alla necessità di usare scale mobili e ascensori (non sempre funzionanti)? Silenzio.
Rischi legati alla difficoltà per le persone a mobilità ridotta ad usare un vettore lontano e scomodo? Silenzio.
Però ha tenuto a precisare che lui “è sempre pronto ad ascoltare tutti, che basta andare al 24° piano (del Matitone, riteniamo) dove ogni dubbio potrà essere chiarito”. Evviva!
Ci siamo prenotati per il 10 Febbraio, 30° giorno da quando abbiamo fatto un “accesso civico” per avere l’ultima relazione idrogeologica dell’opera fatta il Giugno scorso (su questo aspetto, l’assessore si è lasciato scappare che è stata già la Regione a dire “altolà” rispetto a mettere piloni in alveo) e ancora non arrivato nulla. La porta è rimasta chiusa. I nostri avvocati stanno valutando come farla aprire.
7_ LE FAKE NEWS
All’inizio del suo intervento l’assessore ha tenuto a smentire le “fake” diffuse in giro da male informati (che saremmo noi del Comitato). Perché, ha aggiunto: “i numeri bisogna saperli leggere, che lui è un avvocato e che si fida dei tecnici, che al Ministero ci sono dei super tecnici bravissimi e se hanno approvato l’opera vuol dire che è la migliore che c’è”.
Si riferiva alla famosa “scheda dell’intervento” inviata dagli uffici comunali al Ministero e che sta alla base dell’approvazione del finanziamento. Quella che presenta errori di unità di misura, che contiene frasi sbagliate o preoccupanti, che descrive danni ambientali di ogni tipo, che indica numeri ridicoli tra gli obiettivi raggiungibili.
Su tutto ciò è arrivato per lo più solo il silenzio, niente da riferire. Tranne in un momento, quasi tra se e se, ammettere a denti stretti che la scheda non era poi stata scritta benissimo.
Sui ridicoli obiettivi descritti è arrivata l’unica risposta dell’assessore: “i numeri sono così bassi (tra l’1 e il 2 % a seconda dei casi) perché il riferimento non è la città ma l’area metropolitana, 67 Comuni mica solo Genova!”.
Per prima cosa, diciamo che è praticamente impossibile valutare i vantaggi di un’opera locale prendendo a riferimento un’area di così diversa dimensione; se così fosse, la preoccupazione sul processo di valutazione da parte del Ministero cresce a dismisura.
Alla faccia dei super tecnici di cui ci dovremmo ciecamente fidare!
In ogni caso, non è riportato nella scheda a quale contesto questi numeri facciano riferimento; bisogna quindi trovare qualche dato che aiuti a capire di cosa si tratti.
Abbiamo preso le percorrenze dei bus, in cui si riporta il dato di 19 milioni di Km annui.
Be’, già questo dato è inferiore a quello presente storicamente nell’Annuario Statistico che riporta dati AMT (25 milioni annui) in cui però sono forse ricompresi i “servizi secondari” quali ascensori, funicolari, ecc. ma in cui non è ricompreso il servizio diverso da quello svolto nella rete urbana del Comune di Genova.
In altri termini, almeno per le percorrenze dei bus è chiaro che stiamo parlando dei bus circolanti all’interno della città di Genova e non dei bus che circolano negli altri 67 Comuni dell’area metropolitana.
Pertanto è ragionevole ritenere che anche gli altri numeri presenti nella tabella degli obiettivi siano riferiti al Comune di Genova e non facciano riferimento alla Città Metropolitana, ai 67 Comuni dichiarati dall’assessore.
Si spera che non abbiano mischiati dati diversi, pere e mele, tra loro.
Chi è che sparge in giro fake?
Ribadiamo, quindi, che a Genova chi usa l’automobile a seguito della entrata in esercizio dello skymetro mediamente risparmierà 27 secondi ogni mezzora. Compresi quelli che la usano in Valbisagno.
Altro, con la tabella presente nella scheda dell’intervento trasmessa al Ministero, non si può dire.