Corteo Ponente no cassoni Prà pegli genovaGenova – Comitati del Ponente ancora sul sentiero di guerra contro il Comune dopo il maxi corteo di sabato contro le servitù imposte ai quartieri e per dire no ai progetti che prevedono l’aumento di tali servitù o un aggravamento dei disagi già imposti.
Dopo la protesta che ha visto la partecipazione di migliaia di persone i Comitati del Ponente chiedono nuovamente al Municipio la convocazione dell’assemblea pubblica concordata il 25 marzo 2023 e dovrebbe svolgersi entro 10 giorni secondo quanto pattuito, per darne tempestiva comunicazione ai cittadini che intendono partecipare.
In seguito a quanto emerso dalle dichiarazioni rese in Tv esprimono la propria preoccupazione circa il fatto che sia attivato, da parte del sindaco e commissario Bucci, un effettivo ascolto verso le proprie istanze.
I comitati prendono anche atto che il piano regolatore portuale deve essere ancora delineato, ma anche che la produzione dei cassoni a Genova pare cosa certa: e chiedono pertanto che siano effettivamente considerati siti alternativi per collocare la fabbrica dei cassoni in un luogo più idoneo di quello attualmente indicato che presenta, nel raggio di un chilometro, tre istituti scolastici, un presidio medico e strutture sportive, risultando dunque non adatto a garantire la tutela della salute dei cittadini, come previsto dalla Costituzione Italiana.
Gli aderenti ai comitati sono anche allarmati per le dichiarazioni del sindaco Marco Bucci in una intervista rilasciata ad un quotidiano in cui riporta che durante l’incontro con i cittadini, dopo la manifestazione di sabato 25 ottobre, il vice sindaco Piciocchi avrebbe fornito ai cittadini tutte le rassicurazioni del caso in merito alle precauzioni inerenti la sicurezza e la salubrità del cantiere sopra citato.
“Queste dichiarazioni non corrispondono al vero – precisano i Comitati – e chiediamo una smentita ufficiale”.
Nello stesso incontro i Comitati hanno ribadito la ferma contrarietà alla realizzazione della fabbrica di cassoni, facendosi portavoce delle migliaia di cittadini che hanno partecipato alla manifestazione, e hanno chiesto spiegazioni in merito agli inquietanti movimenti che stanno avvenendo in area ”dentino” senza ottenere risposte soddisfacenti.
“II vicesindaco Piciocchi – spiegano i Comitati – ha invitato, tuttavia, i Comitati a fidarsi e ad aprire un canale di dialogo, ma quanta affermato in sede istituzionale contrasta con quanta sopra specificato quindi i dubbi permangono”.
Nella nota diffusa i Comitati chiedono “risposte chiare e un vero confronto franco e trasparente in cui essere messi a conoscenza non solo delle decisioni già prese, ma anche delle eventuali prospettive di cambiamento e ipotesi, prima che queste diventino provvedimenti esecutivi: i cittadini devono essere parte
attiva nelle decisioni che riguardano le loro vite, così è sancito dal Comune
stesso che fa vanto sul proprio sito istituzionale di coinvolgere i cittadini in
percorsi partecipativi”.

Oltre 5.000 persone lo hanno chiesto a gran voce sabato, i Comitati, come
portavoce dei cittadini coinvolti, chiedono quindi che venga convocata dal
Municipio VII, a strettissimo giro, una assemblea pubblica alla presenza dei
rappresentanti delle istituzioni coinvolte per un confronto sui temi sollevati dalla
cittadinanza.