mostra D'albertis autismo
In occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, che ricorre quest’anno domenica 2 aprile 2023, inaugura alle ore 10.30 a Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo la mostra fotografica Luci, ombre e…vite, con le opere fotografiche di Fabio Casulli.
La mostra è realizzata in collaborazione con la Fondazione E.T.S. Philos Impresa Accademia Pedagogica Sociale, che nasce con l’obiettivo di ricercare e sviluppare il benessere psico-fisico e le risorse interne dell’individuo, tramite un impegno attivo in molteplici aree di intervento ma in particolare offrendo professionalità e tecniche psicoeducative avanzate nel campo dell’autismo. Simonetta Lumachi, fondatrice dell’Accademia Pedagogica Philos, accompagna l’artista in questa presentazione delle sue opere in quanto profondamente convinta dell’importanza di fare conoscere ad un vasto pubblico le doti eccezionali che custodiscono, a volte gelosamente nascoste, molte persone con diagnosi di autismo.
La mostra consiste in 19 immagini a colori, realizzate nel centro della città di Genova, nella Passeggiata Anita Garibaldi nel quartiere genovese di Nervi e sulla spiaggia della cittadina della riviera di Levante Santa Margherita Ligure. Sono due serie di 9 immagini ciascuna, una serie di fronte all’altra, perché si oppongono concettualmente, unite da una foto che accompagna il passaggio da una serie all’altra. Del tutto particolare è la tecnica di ripresa, cercata a lungo per esprimere il contenuto ideale ed emotivo che l’autore voleva comunicare. Trovata in una sorta di intuizione, prende ispirazione dall’etimologia stessa della parola “fotografia”: “disegnare con la luce”. La fotocamera viene mossa durante l’esposizione, con movimenti diversi a seconda della situazione, mantenendo una profondità di campo molto ampia: il risultato è molto pittorico, ma la realtà è movimento, e lo spostamento della fotocamera durante lo scatto è considerato dall’autore come l’unica rappresentazione fedele della realtà stessa.

“Quando da ragazzo è iniziata la passione per la fotografia ho cercato da subito un linguaggio capace di descrivere ciò che vedevo della vita che le persone conducevano nelle città. “Vagano senza meta”, ombre più che corpi, freddi più che caldi, fantasmi di ciò che potrebbero umanamente essere. Dopo una lunga ricerca ho creato questo linguaggio fotografico. Sono foto, non pitture. E sono le foto più realistiche che io sono in grado di fare sulla vita degli esseri umani.”

L’inaugurazione è a ingresso libero.