Luca Delfino, assassinio Antonella MultariGenova – Le perplessità sull’arrivo di Luca Delfino nella struttura Rems di Prà confermate dalla Regione Liguria che, a seguito dell’interpellanza del consigliere Brunello Brunetto (Lega Liguria-Salvini) ha risposto che la sicurezza delle strutture viene garantita “in autonomia” e con i fondi pagati dallo Stato, confermando, però, che non vi sono presenze di forze dell’ordine o personale addetto alla sorveglianza vera e propria delle persone.
Precisazioni che hanno suscitato ancora maggiori preoccupazioni per i residenti nelle vicinanze della struttura Rems di Prà che presto (si parla del mese di giugno) potrebbe ospitare Luca Delfino, condannato a 16 anni per aver barbaramente ucciso a coltellate, per strada, la ex fidanzata Antonella Multari e che è sospettato di almeno altri due omicidi per i quali non si sono trovate prove che potessero portare ad una incriminazione.
Delfino uscirà dal carcere – dopo aver scontato la pena – ma dovrà seguire le cure previste per le persone socialmente pericolose per altri 6 anni e ha richiesto il trasferimento a Prà perché “vicino” alla residenza del padre.
La notizia ha scatenato le preoccupazioni di chi vive vicino alla struttura e denuncia da tempo evasioni e fughe delle persone ricoverate nelle strutture Rems.
Ieri l’interpellanza del consigliere Brunello Brunetto ha chiesto alla giunta che sia garantita la sicurezza presso le REMS. Il consigliere ha rilevato che la normativa non prevede in capo allo Stato un servizio di sicurezza, ma che questo avviene esclusivamente a carico delle strutture stesse e che la REMS di Calice al Cornoviglio (SP) potrebbe ospitare l’ autore di un duplice omicidio e la REMS di Genova Prà un uomo condannato per omicidio.
L’assessore alla sanità Angelo Gratarola ha spiegato che le REMS di Genova–Prà e di Calice al Cornoviglio ricevono ogni anno un finanziamento per coprire l’intera gestione delle attività, di cui una parte è destinata alla sicurezza legata agli aspetti edilizi e alla vigilanza, e che, al di là dei casi mediatici, sono già presenti nelle due strutture pazienti che hanno compiuto delitti anche gravi. Gratarola ha, comunque, assicurato l’attenzione della giunta sul tema.