carcere cella sbarreGenova – Verrà effettuata oggi, all’obitorio del San Martino, l’autopsia sul corpo di Roberto Molinari, il detenuto di 58 anni trovato morto, nella sua cella condivisa con il sospetto assassino, Luca Gervasio, 48 anni.
Gli esami medico legali dovranno accertare le cause del decesso ed anche se vi siano sul corpo segni di violenze precedenti perchè gli inquirenti vogliono chiarire se l’aggressione mortale che si sospetta sia avvenuta nella notte, avesse dei “precedenti” che avrebbero dovuto far scattare maggiore sorveglianza e attenzione sui due detenuti.
Ieri, nell’interrogatorio, Gervasio si è trincerato nel silenzio e non ha fatto alcuna ammissione pur avendo dichiarato che la vittima “non lo faceva dormire” alludendo probabilmente al forte russare.
Le cause dell’aggressione, quindi, potrebbero essere più che futili ma gli inquirenti stanno cercando di ricostruire anche le ore e i giorni precedenti alla morte di Roberto Molinari per capire se tra i due fosse già in atto una “contesa”.
Di certo i due erano detenuti “problematici” con gravi problemi psichiatrici e finiti in cella per reati minori e ancora una volta ci si interroga sul sistema che regola la permanenza in carcere in condizioni di sovraffollamento e difficoltà e dove scarseggiano le risorse per un reale recupero.