Alice Scagni e Alberto ScagniGenova – E’ attesa per oggi la sentenza per l’omicidio di Alice Scagni la ragazza uccisa a coltellate, sotto casa, dal fratello Alberto.
I giudici che seguono il caso ascolteranno gli ultimi interventi dell’accusa e della difesa e probabilmente anche dello stesso imputato e poi dovranno decidere se il 42enne che il 1 maggio attese sotto casa la sorella, armato di coltelo, e la uccise con 20 coltellate, era o meno capace di intendere e volere al momento dell’omicidio.
Una decisione che, per l’imputato, significherà la condanna all’ergastolo, con il carcere a vita, oppure la possibilità di beneficiare dello sconto della pena e, come nel caso di Luca Delfino, il killer della ex fidanzata, la possibilità di scontare parte della pena in una Rems, una struttura psichiatrica a ridotta sorveglianza.
Valutazione delicatissima per i magistrati, anche per l’enorme risonanza del caso, accompagnato da polemiche e ulteriori indagini poiché i genitori di vittima e carnefice denunciarono medici e poliziotti per non aver fatto nulla per salvare la ragazza vsto che il fratello era da tempo in cura per problemi psichiatrici ed aveva palesato un evidente crescendo di atti di violenza che potevano lasciar presagire il terribile e tragico finale.
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