Minori non accompagnati. MigrantiGenova – Migranti a piedi, sulle autostrade della Liguria. Persone disperate che tentano qualunque strada per poter lasciare l’Italia, per giungere nei Paesi dove le politiche di accoglienza sono più efficaci. Prosegue lo stillicidio di segnalazioni di persone che cercano di raggiungere il confine con la Francia per tentare di oltrepassare i respingimenti in atto.
Questa mattina alcuni Migranti sono stati intercettati dalla polizia stradale sull’autostrada A10 Genova – Ventimiglia nel tratto tra San Bartolomeo al Mare e Imperia, in direzione della Francia e poche ore più tardi un altro gruppo di una decina di Migranti è stato bloccato sull’autostrada A12 Genova – Livorno, all’altezza dell’area di servizio di Sant’Ilario.
In entrambe i casi si trattava di disperati che cercavano con ogni mezzo di raggiungere il confine con la Francia per cercare di oltrepassare il limite invalicabile e proseguire il viaggio verso paesi con politiche di accoglienza più efficaci e inclusive.
Un progetto che accomuna la stragrande maggioranza dei profughi che sbarca in Italia e non ha alcuna intenzione di restarci.
La crisi economica, le condizioni generali del Lavoro e le politiche di accoglienza e integrazione non “attirano” i Migranti che sono invece diretti nei paesi del Nord Europa.
L’Italia è per la maggior parte di loro, una “basi di partenza” dove approdare più facilmente per ovvi e indiscutibili motivi geografici (l’Italia è nel mezzo del Mediterraneo) e da dove i Migranti vorrebbero ripartire subito se non fosse per il Trattato di Dublino, firmato e ratificato da quasi tutti i Governi che si sono succeduti e mai modificato nella parte che prevede che il richiedente asilo (la maggior parte degli arrivi) debba restare nel Paese di primo approdo in Europa, sino alla fine della procedura che riconosce o meno lo status di rifugiato.
Questo significa che, se un Migrante sbarca in Italia, non può andarsene sino al completamento della pratica che, in genere, dura anche qualche anno.
I Migranti che cercano di andarsene vengono “respinti” in Italia a ragion di diritto, avendo l’Italia sottoscritto il Trattato e non avendo mai cercato seriamente di modificarlo.