droni ulivetiLucinasco (Imperia) – Droni in volo sugli ulivi per combattere la diffusione della mosca olearia. Li hanno sperimentati questa mattina i tecnici del centro di sperimentazione e assistenza agricola della Camera di Commercio Riviere di Liguria (CeRSAA) con l’impiego di APR (droni) per la difesa fitosanitaria a basso impatto. Lo scopo: trovare nuove armi per sconfiggere l’avanzata della Bactrocera oleae, la cosiddetta mosca dell’olivo.

“Questa dimostrazione – ha dichiarato il Vice Presidente della Regione Liguria, Alessandro Piana – rappresenta un importante passo avanti per l’innovazione in olivicoltura, inserendosi nel contesto più ampio del percorso di sostegno della Regione Liguria sulla sostenibilità ambientale ed economica delle attività agricole. Un modo di raccogliere fattivamente le sfide dell’Agricoltura 4.0 che vede, tra gli altri, l’introduzione di prodotti a bassa tossicità e il loro impiego sicuro, in questo caso a difesa delle nostre olive”

“Terreni agricoli difficilmente accessibili da terra agli operatori e alle macchine – ha aggiunto Carlo Siffredi, Presidente del Consorzio di Tutela dell’olio DOP Riviera Ligure. e in cui la disponibilità di acqua – il veicolante utilizzato per la distribuzione dei prodotti fitosanitari – è molto limitata sono gli scenari applicativi in cui i droni possono essere utilmente introdotti”

“In queste condizioni – ha specificato Giovanni Minuto, Direttore del CeRSAA – la distribuzione di prodotti “Attract and kill” con ridotti volumi di acqua offre i migliori risultati: riduzione della caduta a terra del prodotto fitosanitario di oltre il 20% e dispersione ambientale (deriva) trascurabile entro i 5 m e assente a 10 m dal bordo dell’area trattata”.

“La combinazione della distribuzione localizzata di prodotti e l’efficienza del mezzo aereo – ha concluso Andrea Minuto, responsabile del Centro di Saggio del CeRSAA – contribuiscono anche alla consistente riduzione del contenuto di residui negli alimenti (olio, olive da mensa), di gran lunga inferiore ai residui dei mezzi chimici convenzionalmente distribuiti su tutta la chioma, spesso anche prossimi al limite di quantificazione” .

Il progetto si avvale di fondi della misura 01.02 del Programma di Sviluppo Rurale della Liguria a parziale copertura dei costi.