Fiera di Sant'Agata GenovaGenova – La Fiera di Sant’Agata è stata un successo e sino a tarda sera un fiume di persone l’ha visitata facendo acquisti ma il giorno dopo, a bancarelle ormai smontate, non mancano le polemiche per i “numeri” rilanciati dagli uffici stampa e per l’annuncio choc di una possibile espansione, il prossimo anno, della fiera che ha comunque messo ko il traffico della zona per l’intera giornata e creato innegabili disagi ai residenti.
L’edizione 2023 della Fiera di Sant’Agata è stata innegabilmente un successo, complice un meteo che non invogliava alle gite fuoriporta ma, al contempo, senza la pioggia che fa rinchiudere in casa. Un flusso “delle grandi occasioni” si è riversato per le strade di San Fruttuoso per far visita alle 600 bancarelle annunciate nei giorni precedenti alla Fiera.
Difficile, però, capire, come si sia arrivati a contare “venticinquemila” visitatori visto che l’area era aperta al pubblico e non c’erano biglietti da pagare o tornelli da attraversare.
Stima ad occhio o cedimento alla voglia di “dare i numeri” non importa granché visto che comunque anche il più accanito detrattore non potrebbe trovare appiglio per definire un “insuccesso” la fiera che da sempre fa il pienone ed è una delle più apprezzate dai genovesi.
Dal successo dell’evento tradizionale alla proposta di estendere l’area interessata, però, a meno di aprire alle bancarelle piazza Manzoni e il parco di Villa Imperiale, il passo è lungo e da fare solo dopo accurato confronto con i residenti e con chi vive e lavora nella zona.
Il fiume di persone che si è scaricato in zona – qualunque sia stato il numero finale – non è arrivato solo in bus o con la Metro e ha appesantito in modo rilevante il traffico locale nonostante il dispiegamento sul territorio di un esercito di agenti della polizia locale forse un pò troppo concentrati – almeno agli occhi di molti – più a sorvegliare il traffico piuttosto che a sanzionare il far west di auto e scooter che ha invaso le vie del quartiere.
Corso Sardegna ridotto ad una corsia a salire e a scendere e infiniti attraversamenti – tutti presidiati in modo massiccio dalle forze dell’ordine – ha messo ko il traffico locale, con buona pace della pazienza degli automobilisti e dei residenti già alle prese con l’esodo “biblico” delle auto provenienti dai posteggi che dovevano essere liberati dalla sera precedente.
Ed anche questo è un fattore da considerare per non finire come a Marassi, meno di un chilometro più a monte dove, ad ogni evento sportivo allo Stadio Luigi Ferraris, la popolazione è costretta a giocare a Tetris con auto e moto per rispettare le regole della sicurezza sportiva e si ritrova comunque il quartiere invaso da migliaia di auto e scooter che vengono posteggiate in ogni dove ed in barba a qualunque regola di buon senso.
Nessuno ha mai potuto sapere il numero delle contravvenzioni emesse nel solo quartiere che, a naso, dovrebbe essere quello con il record storico settimanale.
La Fiera di Sant’Agata è stata un successo, la tradizione è salva e prosegue ma occorre tenere in considerazione anche chi l’evento lo “subisce” e non ne trae alcun beneficio.