Guardia di Finanza SavonaAlbenga (Savona) – Avevano convinto una persone ad acquistare un ingente quantitativo di pellet per un totale di 80mila euro ma poi non avevano consegnato nulla. La Guardia di Finanza ha scoperto e fermato una banda di persone che aveva organizzato una serie di truffe ben orchestrate per raggirare e derubare piccoli e grandi acquirenti di prodotti in realtà inesistenti.
Nei giorni scorsi, finanzieri del comando provinciale di Savona, coadiuvati da personale del locale Gruppo della Guardia di Finanza di Crotone (KR), hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di un giovane ventiseienne crotonese, ritenuto responsabile dei reati di truffa aggravata (art. 640, co. 2, c.p.) e molestie telefoniche (art. 660 c.p.).
Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Savona, su richiesta della locale Procura della Repubblica, sulla base degli elementi raccolti dal Compagnia di Albenga (SV), riguardanti una truffa online, per un ammontare di circa € 80.000 euro, perpetrata ai danni di un soggetto residente nel territorio ingauno nel corso del 2023.
Secondo la tesi investigativa l’artefice della frode, con precedenti analoghi, è riuscito a convincere la vittima, promettendole tramite l’invio di numerosissimi messaggi, sia scritti sia vocali, l’invio di ingenti quantitativi di pellet, posti in vendita su piattaforme online quali Facebook Marketplace e Subito.it a prezzi vantaggiosi, inducendola a corrispondere ingenti somme di denaro senza, però, recapitare mai alcun prodotto commercializzato.
Il truffatore, per rendere difficoltosa alla persona offesa la propria identificazione, ha utilizzato utenze telefoniche riconducibili a terze persone, facendosi, successivamente, accreditare le somme provento di reato su rapporti finanziari e carte di credito intestate ad altri 16 soggetti compiacenti, anch’essi residenti in Calabria, i quali ora dovranno rispondere per riciclaggio (art. 648 ter c.p.).
I capillari accertamenti delle Fiamme Gialle hanno permesso di svelare l’identità del responsabile della frode, nonché di constatarne l’abitualità e la sistematicità nella commissione di reati contro il patrimonio e la tranquillità pubblica; tali elementi hanno determinato il G.I.P. all’emissione del provvedimento cautelare in  parola, reso, invero, necessario dal pericolo di reiterazione dei reati di truffa e molestie, facilmente perpetrabili
sia via telefono sia tramite la rete Internet. Al termine delle attività delegate, poi, i finanzieri hanno tradotto il soggetto presso la Casa Circondariale di Crotone (KR)