Roberto Vannacci
“La scuola deve essere il luogo di inclusione per eccellenza: le parole di Vannacci sono irricevibili e retrograde, e fa paura pensare che un uomo che pronuncia queste parole così disumane fosse ai vertici dell’esercito e ora si candidi per rappresentare i cittadini europei”.
Questo il commento dei consiglieri regionali della Lista Sansa, Ferruccio Sansa, Selena Candia e Roberto Centi, alla lettera inviata dalla Consulta Regionale per la tutela dei diritti della persona handicappata per chiedere a tutti i consiglieri regionali una condanna alle parole del generale Roberto Vannacci su scuola e disabilità.

“Oltre allo sdegno, dalle dichiarazioni del candidato leghista emerge un punto perfino più importante: Vannacci non capisce cos’è la scuola – sottolinea Ferruccio Sansa -. Cioè un luogo dove le diverse esperienze arricchiscono tutti. E da dove nasce un confronto che arricchisce tutti. Un confronto in cui è difficile dire chi aiuta e chi è aiutato”.

“Le parole del candidato leghista non sono ‘solo’ irricevibili e retrograde – aggiunge Selena Candia – ma spostano anche il focus dal vero problema della scuola: i continui tagli, in particolare ai fondi alla formazione degli insegnanti e alla disabilità”.

Le dichiarazioni di Vannacci gettano nella spazzatura nel volgere di poche parole una nobile tradizione che ha visto l’Italia all’avanguardia da sempre, e che si fonda sulla competenza e sulla cura di insegnanti specializzati, di terapeuti e di famiglie – evidenzia Roberto Centi -. Tutti coloro che lavorano nella scuola sanno che l’integrazione di questi alunni fa non solo il loro bene, ma anche quello di un’intera classe, che impara a crescere culturalmente e umanamente nella condivisione didattica e affettiva”. “Sempre più questi atteggiamenti – conclude Centi – pongono tutti noi di fronte alla necessità di scegliere tra chi si prende cura dell’altro e chi dell’altro ‘se ne frega’, nella scuola come nella vita”.