Genova – Inchiesta verso il trasferimento alla Procura di Savona quella che indaga su presunti abusi commessi da don Andrea Melis, prete e direttore di una scuola religiosa genovese, nei confronti di un chierichetto e di altri minori. I primi episodi sarebbero infatti avvenuti a Finale Ligure dove Melis è parroco di una chiesa e dove sarebbero avvenuti i primi contatti e dunque i primi reati.
Ieri il parroco si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al giudice Milena Catalano che conduce sin qui le indagini e successivamente è stato trasferito agli arresti domiciliari in una comunità religiosa di Chiavari, lontano da scuole e impianti sportivi frequentati da ragazzini come era invece avvenuto per la prima sede degli arresti.
Le denunce e l’apertura della prima parte delle indagini è avvenuta a Genova poichè la prima vittima che ha denunciato si era trasferita nel corso del tempo dal savonese al capoluogo ligure e qui il parroco l’avrebbe ricontattato e sottoposto a nuovi abusi.
IL “caso” sta suscitando grande clamore in Liguria e non solo perchè don Andrea Melis, dell’ordine degli Scolopi era piuttosto noto in Liguria per i suoi incarichi di preside della scuola religiosa Assarotti, ed era coordinatore regionale di Fidae, la Federazione degli istituti cattolici primari e secondari.
La Curia genovese lo ha immediatamente sospeso all’evidenziarsi delle prime indagini e, oltre alle violenze su un chierichetto, il parroco è sospettato di altre violenze su almeno altri due suoi ex studenti e si teme possa aver intrattenuto relazioni inopportune, se non vere e proprie violenze, su altri ragazzini, irretiti con regali costosi, denaro e sigarette elettroniche.
Le forze dell’ordine che indagano sul caso invitano le famiglie ad uscire allo scoperto anche perché il parroco potrebbe essere sieropositivo ed aver trasmesso il virus dell’HIV durante rapporti non protetti.