Genova – Hanno vinto il concorso per insegnanti di ruolo nel 2020 ma anche quest’anno rischiano di non essere assunti e di restare precari perché il Governo ha deciso di “far passare avanti in graduatoria” i vincitori di un concorso non abilitante organizzato “in fretta e furia” per poter accedere ai fondi stanziati dal PNRR.
Anche questa mattina un centinaio di docenti precari sta manifestando in via Assarotti, davanti alla sede del Provveditorato agli Studi per chiedere il rispetto degli accordi e delle vite che ognuno di loro ha “sospeso” dal 2020 ad oggi per incomprensibili motivi.
Dovrebbero essere assunti “di ruolo” ma rischiano di passare un altro anno scolastico come precari, con condizioni di lavoro assurde e certamente contrarie ai diritti che hanno acquisito vincendo i concorsi.
A pochi giorni dall’avvio del nuovo anno scolastico, infatti, esiste ancora la possibilità che qualcuno degli insegnanti possa rientrare “dalla finestra”, nel caso in cui un altro assunto “rinunci” per qualche motivo.
Una situazione che gli insegnanti precari definiscono “imbarazzante” anche perchè avrà pesanti ripercussioni anche sugli studenti che vedranno composte le rose degli insegnanti all’ultimo minuto e con il “balletto” dei trasferimenti.
Ripercussioni anche sugli studenti con disabilità che, anche quest’anno, potrebbero veder riempite le “caselle” degli insegnanti di sostegno all’ultimo minuto o addirittura in corso di anno scolastico, con grave danno e lesione del diritto allo Studio e alla inclusione.
Alla protesta era presente anche il capogruppo regionale di Linea Condivisa, Gianni Pastorino che così ha commentato la situazione.
“Questa mattina in via Assarotti, a Genova, ho partecipato al presidio al fianco dei docenti idonei dei concorsi 2020, che ancora non sono stati immessi in ruolo. Una battaglia che va oltre il sacrosanto diritto di ottenere un lavoro stabile e sicuro: è una questione che riguarda anche il futuro della scuola pubblica che si trova a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico in una situazione di enorme difficoltà”.
“Non possiamo accettare – ha proseguito Pastorino – che si continui a mantenere migliaia di contratti di precarietà, negando alle scuole la possibilità di coprire tutte le cattedre necessarie. Questa scelta, purtroppo, comporta gravi conseguenze: agli studenti non sarà garantita la continuità didattica, un principio fondamentale per la qualità dell’istruzione.
Durante la manifestazione, una delegazione degli insegnanti è stata ricevuta dai dirigenti del Miur. Sono state date alcune garanzie sulla possibilità di estendere il numero degli insegnanti coinvolti utilizzando la graduatoria dei concorsi 2020, ma senza fornire l’esattezza dei numeri. C’è quindi il rischio concreto che le misure annunciate possano risultare insufficienti”.