Camogli (Genova) – Nel dicembre del 2021 ha avuto la soddisfazione di consegnare il suo quadro fotografico del Cristo degli Abissi a Papa Francesco ed oggi, per i 70 anni della posa della statua sul fondale di San Fruttuoso, il fotografo subacqueo Adriano Penco proprio non poteva mancare. Dopo le soddisfazioni dell’apprezzamento del Santo Padre, che si è mostrato molto incuriosito dalla statua e dalla sua singolare collocazione, era doveroso tornare in quelle acque dove da decenni scatta immagini subacquee pubblicate sulle riviste specializzate di mezzo mondo trasformandosi in un vero ambasciatore della Liguria.
Parlando della foto donata al Papa, Adriano Penco ricorda che “è stato per me un grande onore e motivo di immensa soddisfazione pensare che il Cristo degli Abissi è partito da Camogli per arrivare nella Città del Vaticano e far conoscere un pezzo di Liguria e dell’AMP Portofino al Santo Padre”.
“Ho cercato di attendere il momento e la luce migliore per realizzare lo scatto fotografico”, spiega il fotosub genovese, “ affinchè il volto della statua, messo in risalto dai raggi solari, potesse catturare e trasmettere la massima spiritualità e suo significato più profondo”.
Una inquadratura in bianconero che ha avuto numerosi riconoscimenti ed è stata molto apprezzata da critici ed esperti dell’arte, perché oggi è presente sul catalogo del Premio Sgarbi, sulla copertina del catalogo della mostra 2023 della Biennale di arte contemporanea di Mentone ed è entrata a far parte di una collezione privata.
Una soddisfazione che si va a sommare a quella della 32° edizione di San Valentino “Innamorati a Camogli 2019”, nella quale ha firmato la fotografia stampata su ceramica dell’esclusivo Piatto ricordo di San Valentino, divenuta una raccolta molto apprezzata dai collezionisti. L’immagine a colori realizzata da Penco è dedicata ancora una volta al fondale dell’ AMP Portofino, capace di ammaliare con il suo fascino i subacquei di tutto il mondo.
Nell’anno in corso l’Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee gli ha ha conferito il Tridente d’Oro, premio considerato la massima espressione riconosciuta delle attività subacquee. Esso infatti rappresenta la maggior investitura a livello mondiale per attività particolarmente meritorie, svolte nei vari ambiti della subacquea.
Dal 1960, anno della sua istituzione, oltre duecento personaggi famosi, tra cui spiccano i nomi di: Jacques-Yves Cousteau, Walt Disney, Folco Quilici, Jacques Piccard, Enzo Maiorca, Hannes Keller, Xavier Fructus, hanno ricevuto questo premio . Oltre ad essi nel 2023 è stato premiato col Tridente d’Oro il Principe Alberto II di Monaco per l’impegno profuso con la sua Fondazione nella protezione del mare e degli oceani.
Questa la motivazione del premio Tridente d’Oro votato e assegnato dal Presidente Paolo Ferraro e dal Consiglio Direttivo dell’Accademia Internazionale ad Adriano Penco.
“Fotografo subacqueo di grande spessore artistico e fama internazionale per aver innalzato la fotografia subacquea ad una vera e propria forma di arte degna di essere esposta e rappresentata ai livelli più alti. Attraverso le sue immagini esposte all’interno di gallerie e mostre d’arte di grande importanza, ha trasmesso la passione e l’amore per la rappresentazione e divulgazione della bellezza del mondo sommerso, presentando la fotografia subacquea al di fuori del suo spazio naturale per farla conoscere in contesti artistici più vasti, esaltandola perciò da tecnica circoscritta ad uno specifico ambiente ad arte tout court”.
Questo non è l’unico riconoscimento che esalta la sua apprezzata espressione artistica, perché nel 2020 durante il Premio Duilio Marcante gli è stato conferito anche il Diploma d’Onore con questa motivazione: ” Adriano Penco, da oltre trent’anni si impegna a divulgare le bellezze dei fondali marini di tutto il mondo, con particolare riguardo al Mediterraneo e alla sua Liguria. Ha pubblicato numerosi libri raccontando il territorio con profonda emozione. Autore delicato e di cultura”.
(nella foto sotto il momento della consegna dello scatto del Cristo degli Abissi al Papa)