Genova – Trattative serrate per l’arrivo a Piccapietra del colosso dell’abbigliamento low cost Primark.
Il marchio irlandese continua a manifestare interesse per gli spazi e annuncia la possibile assunzione di circa 200 lavoratori ma anche se la firma all’accordo arrivasse domattina, il nuovo punto vendita non potrebbe aprire prima del 2028 a causa della mole dei lavori da fare negli spazi che furono della Rinascente.
Lavori molto onerosi che dovrebbero essere suddivisi tra la proprietà dei “muri” – la banca BPER ex Carige – e l’azienda irlandese che non ha mai nascosto l’interesse per gli spazi lasciati vuoti nel pieno centro della città.
A rivelare le manovre in corso l’edizione cartacea de Il Secolo XIX in edicola questa mattina.
La trattativa, iniziata tempo fa e più volte abbandonata, sarebbe invece ad un buon punto e mancherebbe solo la firma su un accordo di massima che potrebbe dare il via ai lavori di adeguamento dell’immobile, rimasto fermo e improduttivo ormai dal lontano 2018 confermando in modo evidente una crisi senza precedenti per l’attrattività del mercato commerciale genovese.
Proprio per questo motivo le trattative sono serrate, soprattutto sul prezzo e sull’entità dei lavori che la Banca BPER dovrà sobbarcarsi per poter offrire l’immobile in condizioni minime di operabilità. Primark dovrebbe, in pratica, solo realizzare gli allestimenti e assumere il personale: circa 200 persone secondo le ipotesi più ottimistiche.
Il primo passo dovrebbe essere la richiesta di prolungamento della licenza commerciale che, al momento, scade a marzo 2027, un margine di tempo troppo ristretto per permettere a Primark anche solo di pianificare lo sbarco a Genova.
Nei prossimi giorni, quindi, è atteso un incontro decisivo con la sindaca Silvia Salis e l’assessore al Commercio Tiziana Beghin che sembra intenzionata a chiedere che le assunzioni siano “stabili” e non attraverso contratti “precari”. Richieste che sono un pò la “firma” del neo assessore, molto attenta alle necessità dei lavoratori.
Una trattativa nella quale il Comune ha comunque un ruolo marginale visto che l’immobile è di proprietà privata e l’accordo avverrà tra due aziende.
Ma se la licenza commerciale venisse prorogata lo sbarco di Primark a Genova sarebbe ancora più vicino e con esso la fine del degrado, estetico e commerciale, rappresentato dagli enormi spazi lasciati vuoti dalla Rinascente, ormai dal 2018. Una “macchia” sulla reputazione di una città che un tempo vantava nomi eccellenti e che oggi conta letteralmente le chiusure.
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