Genova – Raffica di alberi abbattuti dal vento nella zona di Quarto e attorno al cantiere per la costruzione del nuovo supermercato Basko in via Angelo Carrara, nell’area dove sorgevano i campi sportivi salesiani.
Una strage di piante avvenuta con l’ondata di maltempo che si è abbattuta sulla città nel fine settimana e ora nascono le perplessità dei residenti che si domandano se gli alberi non fossero stati danneggiati dalle lavorazioni del cantiere.
L’area ha infatti perso gran parte della grande alberatura, sia per abbattimenti volontari che, ora, per la caduta per il maltempo e ora appare spoglia e “brulla” e c’è chi chiede che vengano fatti controlli sullo stato di salute degli alberi caduti ma, soprattutto, che venga imposto alle ditte di reimpiantare alberi sani al posto di quelli crollati.
La struttura che sta sorgenza in via Carrara non ha mai incontrato il favore dei residenti della zona. Uno spazio destinato ai bambini e ai ragazzi trasformato in un casermone di cemento armato che ospiterà un altro supermercato nonostante la presenza, nella stessa zona, di molte altre strutture di vendita della grande distribuzione. Un’operazione commerciale che ha suscitato perplessità e contrarietà sin dalla sua proposta ma che, come altre, non è stato possibile fermare da parte dei cittadini contrari.
Ora la caduta degli alberi, alcuni monumentali e alti decine di metri, suscita nuove perplessità e rabbia da parte di chi ha visto l’area verde trasformarsi in un edificio multipiano che potrebbe creare problemi anche per il traffico visto che la zona presenta già delle difficoltà e presto il flusso di veicoli potrebbe più che raddoppiare, specie in determinate fasce orarie.
La richiesta dei residenti di controlli sullo stato di salute degli alberi caduti verrà portata nelle sedi opportune e nel Municipio ma c’è anche la richiesta di verificare che gli alberi caduti vengano sostituiti da altre alberature a limitare l’impatto visivo del nuovo supermercato Basko ma anche all’eventuale crescita degli spazi di sosta selvaggia o, peggio, privi di manutenzione e fonte di degrado.























