Genova – Il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è intervenuto rispondendo ad una richiesta di sospensione dei lavori in Consiglio regionale per preparare un ordine del giorno contro il convegno promosso da Alleanza per la Pace e per la Libertà a Genova.
“Il convegno previsto a Genova – ha detto il Presidente Toti – non rappresenta le mie idee, né quelle della mia famiglia e i valori di democrazia e antifascismo che sono ben radicati in questa amministrazione, come è stato dimostrato: abbiamo infatti celebrato il partigiano più famoso del nostro Paese, Pertini, a cui abbiamo dedicato giornate e soldi pubblici per celebrare la sua memoria e per restaurare la sua casa natale. Credo che l’autorizzazione di eventi pubblici spetti a Prefettura e Questura e non al consiglio regionale”.
Toti ha poi continuato: “Questa amministrazione ha ben radicato le idee di antifascismo, come abbiamo dimostrato con tutta una serie di eventi dedicati a Pertini e anche attraverso i finanziamenti che eroghiamo all’Istituto Storico della Resistenza per celebrarne i valori. Ho fatto un ragionamento che dovrebbe essere condiviso da qualsiasi sincero democratico, ovvero: chi è morto per dare la libertà a questo paese e consentire a tutti di esprimere le proprie idee, è morto anche per consentire le idee di chi non la pensa come lui. Io credo che si coltiva la libertà quando si difende il diritto altrui di esprimere le sue idee, anche quelle che riteniamo più distanti dalla nostra cultura politica. L’ho fatto sempre nella mia vita, sia da giornalista e poi da politico, per difendere anche chi non la pensava come me e contestava i miei comizi o quelli dei miei alleati”.
L’augurio del governatore vede le Autorità di Polizia ed il Ministero degli Interni intenti a valutare gli estremi di legge per consentire lo svolgersi della manifestazione. “Nel nostro ordinamento giuridico sono ben scolpiti i limiti all’espressione delle nostre idee. Dovranno essere le Prefetture ed il Governo stesso a decidere cosa fare di ogni singolo evento. Vale per questo convegno e per tante altre manifestazioni che si svolgono quotidianamente nel nostro Paese, su cui spesso non sono d’accordo nei contenuti ma che ritengo possano svolgersi anche se alcune cose dette mi ripugnano, purché non violino le leggi per cui in questo paese alcune persone sono morte”.
Poi un pensiero conclusivo: “Voltaire dovrebbe essere la stella polare del pensiero di ogni sincero democratico, per cui penso spetti a Prefettura, Questura, Ministero degli Interni e organi di vigilanza decidere cosa si può fare o non si può fare. Se questo convegno, come molti altri che esprimono idee lontane da me non si svolge a Genova non piango, se verranno in questa città non riderò. Detto ciò ritengo non sia materia di questo consiglio regionale, a meno che non si evidenzino violazioni di legge. E per questo chiederò alle Autorità preposte che ci siano tutti i requisititi perché l’iniziativa si svolga nella più assoluta regolarità e normalità”