Sanremo – Dopo le polemiche seguite all’intervento di Alessandro Siani che derise un bimbo sovrappeso seduto in prima fila durante la prima serata, e il flop del monologo di Angelo Pintus durante la seconda, finalmente, con Luca e Paolo è buona la terza. Il doppio intervento del duo genovese salva infatti in extremis la comicità sul palco dell’Ariston che, fino a ieri, aveva suscitato critiche su ogni fronte, facendo decretare da più parti “la morte della comicità al Festival di Sanremo”.
Invece durante la serata dedicata alle cover di giovedì 12 febbraio la coppia di comici ha strappato risate e divertito sia il pubblico a casa che in sala, con il loro doppio intervento sul palco. Durante il primo, Luca e Paolo si sono cimentati in una canzone originale e dissacrante contro la ‘moda’ di ricordare, omaggiare, talvolta con una vena di falsità, opportunismo ed ipocrisia, gli artisti passati a miglior vita. Poi battute a raffica e frecciate al vetriolo che non hanno risparmiato nessuno, da Carlo Conti “Ormai in tv c’è la moda di prendere un toscano qualsiasi e mandarlo in video a sparare cazzate”, ad Emma che “Qui somiglia ad Antonella Clerici”. Poi, dopo la mezzanotte, i due comici sono tornati ‘on stage’ con un’irriverente gag sul matrimonio gay, che ricordava il cabaret classico. La comicità sul palco dell’Ariston, forse, non è morta.