Alassio (Savona) – Ufficialmente era in malattia e non poteva lavorare come vigile urbano a Mondovì ma in segreto lavorava in un centro sub della riviera ligure come istruttore subacqueo.
Un ispettore della polizia locale di Mondovì, in provincia di Cuneo, è finito nei guai per aver dichiarato di essere in malattia mentre invece prestava servizio come guida subacquea ad Alassio.
A scoprirlo gli uomini della guardia di finanza di Albenga che effettuavano controlli contro il lavoro nero nei diving center della riviera di ponente.
L’uomo risultava assente dal lavoro per malattia. Un certificato medico attestava un forte dolore alla schiena che gli avrebbe impedito di recarsi al lavoro per ben 40 giorni.
In realtà l’uomo era sulle spiagge di Alassio e faceva l’istruttore subacqueo per un centro di immersione della zona.
Il vigile urbano è stato denunciato per truffa aggravata allo Stato e licenziato dal comune che lo aveva assunto.
Gli uomini delle fiamme gialle hanno infatti accertato che l’uomo svolgeva una vera e propria “attività lavorativa” di istruttore subacqueo e conduttore di natanti adibiti alle escursioni in mare.
Durante le verifiche l’uomo è stato visto e filmato mentre solleva pesanti bombole d’aria compressa e altra pesante attrezzatura subacquea e non sembra soffrire dei mal di schiena che dichiarava sul posto di lavoro.
A tradire il vigile urbano la frequenza delle assenze e la loro “ciclicità” in periodi favorevoli per l’attività di istruttore subacqueo. La guardia di finanza lo ha filmato mentre si reca più volte nel porto di Alassio per la sua seconda attività.
L’uomo era piuttosto sicuro di poterla far franca, tanto da inserire le proprie foto ed il proprio curriculum nel sito Internet del centro subacqueo per il quale prestava la propria opera.
Il giorno del blitz, dopo aver richiesto ed ottenuto nelle prime ore della mattina un ulteriore prolungamento del suo infortunio per “l’aggravarsi della lombalgia”, l’Ispettore aveva partecipato, come sempre, ad un’escursione subacquea all’Isola Gallinara. Al suo rientro in porto, c’erano ad attenderlo i Finanzieri della Compagnia di Albenga.
L’ispettore dovrà rispondere del reato di truffa aggravata ai danni dello Stato, reato per cui è stato già rinviato a giudizio. A decorrere dal 1° aprile 2015, sarà operativo il provvedimento di licenziamento a suo carico.
Infine sono state avviate le procedure di recupero del danno erariale tramite la segnalazione alla Procura Regionale della Corte dei Conti.