Pesaro – Può ben definirsi un ‘comizio lampo’ quello che Matteo Salvini ha tenuto oggi a Pesaro. Dopo appena 8 minuti infatti, il leader della Lega Nord è stato costretto alla ritirata a causa delle accese proteste di una quarantina di militanti dei centri sociali che hanno lanciato su di lui, e sugli spettatori, uova e pomodori, mentre coprivano le parole di Salvini con grida, insulti e slogan contro i ”fascisti e i razzisti”.
La Polizia, in assetto antisommossa, non è dovuta intervenire, e l’esponente del Carroccio, seppur per brevissimo tempo, ha parlato ad una ventina di metri di distanza dai contestatori, sul cassone di un pullmino.
Il segretario della Lega è tornato nelle Marche per la terza volta nel giro di un mese, per sostenere il candidato governatore Francesco Acquaroli. E per la terza volta ha incassato contestazioni e insulti da parte di giovani militanti della sinistra e antagonisti. Con indosso la maglia ‘Marche’, che mette ad ogni appuntamento elettorale nella regione, Salvini si è anche intrattenuto brevemente con una ventina di simpatizzanti, che lo hanno bersagliato di richieste di ‘selfie’. Ha parlato di immigrazione ”incontrollata” e di crisi della piccola e media impresa, aggravata, anche nelle Marche, ”dalle sanzioni contro la Russia”.
“Tanta gente perbene in Piazza del Popolo a Pesaro – ha scritto poco fa Salvini su Facebook – C’è voglia di cambiare nelle Marche. Non potevano mancare 30 “lanciatori rossi”, che hanno colpito con oggetti alcuni anziani presenti in piazza… Centri a-sociali? Ruspa”.