Genova – Una corsa contro il tempo per trovare spazi per ospitare gli arrivi di immigrati dal sud Italia. Prosegue senza sosta la ricerca spasmodica di soluzioni più o meno temporanee per collocare le centinaia di immigrati che sono arrivati in Liguria.
Dopo la tendopoli alla Fiera di Genova e l’esaurimento degli spazi all’ex ospedale psichiatrico di Quarto, arriva la proposta di utilizzare gli spazi vuoti all’ospedale San Martino e la richiesta di aiuto ai parroci genovesi.
La Prefettura ha contattato don Valentino Porcile, parroco di Sturla, per chiedere se fosse possibile “sistemare” qualche persona presso strutture della parrocchia.
Il parroco è molto attivo nel sociale ed è sempre in prima linea per aiutare chi soffre ma è probabile che non sia l’unico religioso che ha ricevuto la chiamata dei rappresentanti del Governo alle prese con l’emergenza.
“Mi hanno chiesto se posso accogliere immigrati – dice don Valentino – Io non devo regolare i flussi, non è mia competenza. Io voglio amare Cristo negli ultimi. E quindi ho detto che se c’è bisogno io ci sono”.