Genova – Ha preferito togliersi la vita prima che le forze dell’ordine e l’ufficiale giudiziario lo sfrattassero dal suo appartamento. Un 66enne si è suicidato, impiccandosi, in un’abitazione di piazza Garassini, a Staglieno.
Quando il fabbro ha aperto la porta d’ingresso si è trovato davanti il corpo senza vita dell’uomo.
Una scelta estrema quella presa dall’uomo che non riusciva più a pagare l’affitto di casa e non riusciva più a trovare un lavoro dopo tanti anni dedicati alla sua attività di distributore di bevande.
Trascinato sul lastrico dal fallimento dell’azienda per la quale lavorava, non è più riuscito a ritornare nel ciclo produttivo e lentamente è scivolato nella povertà.
Sembra che l’uomo fosse terrorizzato dall’idea di finire in mezzo alla strada o presso un istituto per indigenti e così, molto probabilmente, quella sentenza di sfratto esecutivo lo ha convinto a prendere la tragica decisione di uccidersi.
Un episodio che riporta di stretta attualità il problema della crisi economica e della necessità di provvedimenti urgenti per garantire posti di lavoro anche a chi finisce per essere espulso in età avanzata dal mondo del lavoro.