Traffico di auto rubate o terrorismo?
Traffico di auto rubate o terrorismo?

Genova – Terrorismo o traffico di auto rubate. Ruota tutto attorno a questa domanda l’inchiesta della Procura di Genova sui tre cittadini libici fermati allo sbarco del traghetto che collega settimanalmente la Tunisia con il porto del capoluogo ligure.
Le indagini hanno infatti accertato che i tre sarebbero degli habituè della linea e che hanno viaggiato diverse volte sulla stessa nave da e per la Tunisia.
Nell’ultimo viaggio trasportavano auto rubate e con documenti falsi ma è chiaro che se le ipotesi peggiori venissero confermate, e cioè che i tre siano in realtà dei “commessi viaggiatori” del terrorismo, la faccenda prenderebbe ben altra piega.
Il ritrovamento di foto di armi e di immagini di guerriglia ed episodi legati all’Isis, infatti, ha fatto scattare l’indagine per l’accusa ben più grave di terrorismo. I tre potrebbero essere arruolati dell’Isis per trasportare anche armi e denaro dalla Liguria, porta di accesso al resto d’Europa, al Nord Africa.
Un sospetto che ha fatto scattare l’interessamento dell’Anti Terrorismo che ha iniziato a verificare la documentazione a disposizione del magistrato che segue il caso e potrebbe integrarla con intercettazioni e tabulati telefonici.
La difesa dei tre è che non sapessero nemmeno che le auto erano rubate e che le immagini e i video sui cellulari fossero in realtà delle “prove” di quanto sta avvenendo in Libia ad opera dell’Isis. Una posizione diametralmente opposta a quella dell’accusa.
Ora i filoni di indagine proseguono su piste diverse. I tre potrebbero essere “semplici” trafficanti di auto rubate, un commercio piuttosto fiorente, o potrebbero essere dei fiancheggiatori dei terroristi ingaggiati per trasferire materiali e forse anche denaro, tra l’Europa ed il Nord Africa.
Altro filone è quello della possibilità che i tre avessero un appoggio a Genova e che, dunque, nel capoluogo ligure si possa nascondere una cellula terroristica o comunque un “covo” di estremisti che appoggiano l’Isis e il terrorismo internazionale.
Ipotesi già seguita anche per gli altri due sospetti terroristi fermati all’aeroporto di Genova mentre cercavano di imbarcarsi con passaporti falsi su un volo per Londra.
Anche loro sostengono di essere innocenti e di essere semplici profughi che cercavano di raggiungere la famiglia già emigrata in Inghilterra ma la loro permanenza a Genova, il girovagare per porti ed aeroporti di mezza Europa, fa invece sospettare che fossero fiancheggiatori ingaggiati per testare il livello di sicurezza degli scali aeroportuali europei per ben altro interesse.