Genova – Quattro persone identificate ed auto coinvolte nel fatto di sangue sequestrate dalle forze dell’ordine. E’ la reazione al violento pestaggio avvenuto al casello autostradale di Genova Bolzaneto dove un gruppo di nomadi Sinti dell’accampamento di via Ns Signora della Guardia ha massacrato di botte un giovane ed un 63enne per una lite per futili motivi.
Dopo il blocco degli accessi al campo, realizzato dagli occupanti subito dopo l’episodio, con l’allontanamento dei carabinieri giunti sul posto, le forze dell’ordine hanno aperto gli accessi distruggendo catene e lucchetti e sono entrate per i doverosi controlli che hanno portato all’identificazione di 4 persone e al sequestro dei veicoli su cui viaggiavano i responsabili del pestaggio.
L’episodio ha però rotto il delicato equilibrio tra la popolazione residente e il campo nomadi dove molte famiglie hanno scelto un percorso di integrazione e mandano i bambini a scuola e lavorano in modo regolare.
Evidentemente, tra tante famiglie che intendono integrarsi, ce ne sono anche altre che, invece, non hanno aderito a questo percorso e preferiscono vivere di espedienti.
Lo stesso Municipio ha più volte segnalato che il campo è sovraffollato e dopo essere nato per ospitare un certo numero di persone, si è ingrandito.
I residenti chiedono che il campo ospiti solamente quelle famiglie che hanno davvero scelto l’integrazione, che rispettano le leggi italiane e mandano i loro figli a scuola per poi cercare un lavoro onesto.