Genova – La Regione Liguria potrebbe aiutare a risolvere il problema dello spostamento del Mercato del Pesce di Genova ma il sindaco Marco Doria non risponde all’invito dell’assessore regionale Stefano Mai ad un incontro con le parti in causa.
Sempre più complessa e intricata la vicenda della chiusura del Mercato Ittico di piazza Cavour e delle problematiche legate allo spostamento presso la struttura degli ex macelli di Ca de Pitta.
Mentre gli operatori del settore rischiano di perdere un’economia da diverse decine di milioni di euro anno e che offre diverse centinaia di posti di lavoro, il Comune non risponde alle richieste di confronto della Regione.
“Abbiamo mandato una richiesta formale di incontro tecnico, come scaturito dal tavolo blu di venerdì scorso in Regione con le associazioni della pesca – spiega Stefano Mai, assessore regionale alla Pesca – ma né il sindaco Doria né un assessore della sua giunta ci ha ancora risposto. Come Regione concordiamo con gli operatori, i commercianti e con le associazioni nel ritenere il trasferimento a Ca’ de Pitta sia una scelta sbagliata perché la sede non è né idonea né funzionale alla piena operatività delle attività del mercato. Ci siamo dati disponibili a un confronto tecnico col Comune per sondare ogni possibile soluzione per sventare il trasferimento: purtroppo dobbiamo prendere atto, fino a oggi, della totale chiusura a ogni forma di confronto sul tema, vista l’ordinanza di trasferimento da poco formalizzata”.
L’assessore Mai già nei giorni scorsi aveva chiesto una proroga per i termini del trasferimento e la disponibilità “a verificare anche la praticabilità dell’utilizzo di fondi europei dedicati alla pesca per risolvere gli eventuali problemi strutturali del mercato di piazza Cavour”.
“Non ci arrendiamo – prosegue l’assessore Mai – e rinnoviamo la richiesta al Comune di incontro con tutti i soggetti economici interessati. Chiudere il mercato di piazza Cavour significherebbe privare imprese, operatori e la filiera ittica genovese di un polo fondamentale, con pesanti ripercussioni sul piano dell’occupazione, del commercio e delle potenzialità ancora da sviluppare che – conclude – un mercato del pesce a due passi dal Porto Antico potrebbe esprimere anche come attrattiva turistica”.