Genova – Avevano aggredito per rapina un autosalone di via Borzoli, prendendo a colpi di mazza da baseball un cliente e il titolare. La polizia genovese,  coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha tratto in arresto, su ordinanza di custodia cautelare in carcere, tre pregiudicati di 41 anni, 36 e 20 anni che, secondo l’ipotesi di accusa, sarebbero i responsabili dell’episodio.

Le indagini hanno permesso di fare luce su un grave fatto avvenuto nel settembre 2017 e che aveva suscitato un forte allarme sociale.
In particolare, nel pomeriggio del 19 settembre, tre individui – uno dei quali armato di pistola – avevano aggredito in modo molto violento alcune persone presso un autosalone di via Borzoli.

Nella circostanza erano giunte numerose chiamate sul numero d’emergenza 112 da parte di cittadini in transito che avevano assistito al violento pestaggio ed alla successiva spericolata fuga in auto, per le vie cittadine, da parte dei malviventi.
Le vittime dell’aggressione erano un cittadino sudamericano, cliente dell’Autosalone, trovato esanime in terra per i numerosi colpi subiti con l’uso di una mazza da baseball ed il titolare dell’attività commerciale, cittadino italiano. Entrambi hanno riportato ferite in varie parti del corpo, giudicate guaribili in giorni 60 per il sudamericano e 20 per l’italiano.
Le indagini della Squadra Mobile ligure, coordinata dai Pubblici Ministeri Dr. F. Manotti e Dr. G. Longo, hanno permesso di ricostruire nel dettaglio la dinamica dei fatti incriminati, nonostante l’atteggiamento inizialmente reticente da parte dei soggetti coinvolti, individuando il gruppo di tre pregiudicati, due italiani ed un albanese, intervenuto per giungere al recupero di vecchi debiti insoluti.
Gli stessi, per affermare la loro superiorità in ambito cittadino ed elevare la loro caratura criminale, hanno compiuto tale attività anche con l’adozione di forme molto violente ”di convincimento”.
Le indagini, inoltre, hanno permesso di acclarare che il gruppo aveva anche disponibilità di armi che, di volta in volta, immettevano nel mercato clandestino, utilizzando i contatti che uno di loro aveva negli ambienti criminali
Nel corso dell’attività uno degli indagati è stato arrestato poiché durante il monitoraggio tecnico in corso, all’acme di un litigio con la compagna, si era recato presso la proprietà di un soggetto, loro fiancheggiatore, prelevando un’arma con dichiarati intenti di arrecare offesa alla donna.
Tale avvisaglia aveva immediatamente allertato la Squadra Mobile ligure che, dopo aver condiviso l’informazione con i Pm procedenti, lo aveva tratto in arresto, trovandolo in possesso di una pistola semiautomatica provento di furto, con relativo colpo in canna.
Durante l’attività di esecuzione è stata effettuata una perquisizione presso il domicilio di un cittadino italiano di 43 anni , in zona Celesia e presso un fondo di sua proprietà in zona Cornigliano alla possibile ricerca di armi illegalmente detenute.