Portofino – La strada che collega Portofino vetta al borgo marinaro è già percorribile da mezzi di emergenza e l’allargamento in atto potrebbe aprire la strada ad abusi. E’ la risposta di Italia Nostra alle polemiche nate dopo la denuncia dell’associazione sul pericolo di danni al Parco di Portofino causati dai lavori per “allargare” l’unica via di comunicazione rimasta in piedi dopo la mareggiata del 29 ottobre.

L’intervento, affidato all’esercito, al lavoro anche con una ruspa, dovrebbe consentire un più sicuro collegamento per le emergenze ma Italia Nostra teme che si tratti di un “apripista” per futuri interventi nel Parco e che potrebbe facilitare abusi edilizie ed altri pericolosi attacchi all’integrità del territorio.

“La strada forestale del Parco di Portofino è già larga abbastanza – denuncia Italia Nostra –  e le immagini del video lo dimostrano. Può già essere percorsa da mezzi fuoristrada di soccorso. E’ bellissima, con suo antico selciato e il suo sinuoso tracciato rispettoso della conformazione naturale del Monte, ma soprattutto già ora i veicoli autorizzati per operazioni di emergenza la utilizzano come conferma nel video il volontario della Protezione Civile Antonio Leverone”.

“Ben venga l’intervento del Genio miliare se si tratta di sgombrare la carreggiata da alberi caduti o gettare ghiaia nei tratti sdrucciolevoli per consentire maggior aderenza alle ruote dei mezzi – prosegue la replica di Italia Nostra – ma un allargamento della strada sarebbe uno scempio, ingiustificato e pericoloso. Anche concedendo ai fautori dell’allargamento della strada la buona fede, una volta che l’intervento fosse compiuto si sarebbero gettate le basi per un futuro uso distorto del tracciato, non più forestale, che faciliterebbe la speculazione edilizia nel Parco”.

Secondo Italia Nostra la giustificazione secondo cui i lavori in corso sulla strada forestale avranno un impatto ambientale e paesaggistico minimo e nello stesso tempo garantiranno il transito in sicurezza a mezzi come lo scuolabus sono molto sospette e dovrebbero destare grande allarme in chi protegge il Parco.

“Se davvero si intende far transitare su quella strada in condizioni di sicurezza uno scuolabus carico di bambini – spiega Italia Nostra – occorre realizzare una folle cementificazione del tracciato, perché oggi la strada è fangosa, priva di protezioni a valle, con curve di raggio troppo stretto per uno scuolabus, con pendenze eccessive per un mezzo pesante e cedevole, come dimostrano gli smottamenti del ciglio causati dal passaggio delle ruspe del Genio miliare. Se non si vuole snaturare il Parco questa deve restare una strada su cui transitano – con funzioni di soccorso – solo piccoli, agili e leggeri fuoristrada a trazione integrale”.

L’associazione di difesa dell’ambiente e del territorio risponde anche al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti che aveva accusato di “ambientalismo malato” le preoccupazioni espresse nei giorni scorsi.

“Caro Toti – scrivono – Italia Nostra non ha niente a che fare con l”ambientalismo malato”, ma al contrario è fatta di persone – come il presidente della sezione di Genova Ermete Bogetti che compare in questo video – che amano, studiano, conoscono e difendono il paesaggio e il patrimonio culturale del Paese, seguendo un’alta tradizione che risale al 1955 e ha avuto fra i fondatori illustri personaggi come Antonio Cederna, Giorgio Bassani e Umberto Zanotti Bianco, che fu fra le altre cose il salvatore dei Sassi di Matera Capitale Europea Della Cultura 2019. Probabilmente chi oggi taccia di “ambientalismo malato” Italia Nostra che difende il Parco di Portofino da un intervento insensato e inutile avrebbe tacciato di “ambientalismo malatissimo” Zanotti Bianco che negli anni Sessanta si batteva per conservare il paesaggio materano dalla totale distruzione”.