coronavirus, provettaGenova – Continua l’emergenza Coronavirus in Italia con la curva dei contagi destinata a salire esponenzialmente nei prossimi giorni.

Il Governo Conte ha istituito un Comitato Scientifico che ha stilato un vademecum con i comportamenti da seguire per limitare la diffusione del virus.

Il consiglio degli scienziati agli italiani è quello di mettersi in una sorta di “quarantena volontaria”, limitando le uscite soprattutto se si è passata una certa età o se le condizioni di salute non sono ottimali.

Per gli anziani il suggerimento è quello di uscire il meno possibile, soprattutto se si hanno oltre 75 anni o 65 anni e patologie croniche.

Questo vuol dire che sarebbe opportuno evirare viaggi, luoghi affollati e spostamenti sui mezzi pubblici.

Le stesse norme valgono anche per pazienti più giovani ma con un quadro clinico grave o con immunodeficienze che li rendono più esposti al contagio e, per tutti, sarebbe opportuno mantenere una “distanza di sicurezza” di almeno un metro.

Niente strette di mano, ne baci e abbracci, ma anche la limitazione ai luoghi affollati con la sospensione delle manifestazioni pubbliche e sportive.

Viene caldamente consigliata la buona norma di starnutire e tossire in un fazzoletto, evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie.

Se non si ha a disposizione un fazzoletto, è bene tossire o starnutire nella piega del gomito; inoltre, è consigliabile lavare spesso le mani.

Meglio evitare anche lo scambio di bottiglie e bicchieri, soprattutto durante l’attività sportiva.

Stop alle manifestazioni, anche sportive, che non permettano di rispettare la distanza di sicurezza.

Questo potrebbe portare allo svolgimento delle partite di calcio del campionato di Serie A a porte chiuse.

Niente uscite anche per chi ha qualche linea di febbre mentre cambiano le regole di accesso al pronto soccorso, negli ospite e nelle residenze socio-sanitarie con ingresso solo con il placet delle direzioni sanitarie.

Le raccomandazioni del Comitato Scientifico sono valide per i prossimi trenta giorni ma, proprio perché raccomandazioni, non rappresentano alcun obbligo.

Il provvedimento sarà rivalutato ogni settimana e rimodulato rispetto all’evoluzione dell’epidemia.

L’auspicio è quello che queste indicazioni vengano messe in atto dalla popolazione, andando a limitare la diffusione del Coronavirus.

Limitare la diffusione del Covid-19 vuol dire salvaguardare la salute pubblica e tutelare il sistema sanitario nazionale che, in caso di ricoveri ordinari e di terapia intensiva in alto numero, rischierebbe di collassare creando un’emergenza nell’emergenza.