ospedale emergenza san MartinoGenova – Una tensostruttura in grado di ospitare 24 pazienti covid a bassa e bassissima intensità, realizzato dalla Croce Rossa nel piazzale davanti al Pronto Soccorso dell’ospedale San Martino.
Nel giro di due o tre giorni entrerà in funzione questo mini-ospedale da campo, montato a tempo record dalla Protezione Civile e dalla Croce Rossa, a supporto del pronto soccorso del Policlinico San Martino.
Non si tratta di letti aggiuntivi in senso tradizionale e non verranno ricoverati in modo stabile pazienti ma si tratta di 24 posti letto dedicati a pazienti Covid che servono a garantire maggiore capacità di accoglienza al Pronto soccorso.

Regione Liguria ha assicurato l’apertura nei prossimi giorni di ulteriori posti letto all’interno del Padiglione C dell’Ospedale Galliera come proposto da una petizione popolare firmata da diverse associazioni di Cittadini.

Si tratta di una soluzione di emergenza, come molte di quelle Regione Liguria sta trovando con spesa ingente.
Secondo il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti “la nave ospedale è costata di meno ed è stata più efficiente ma oggi la nave non c’è e quindi facciamo di necessità virtù, recuperando il padiglione C per una cinquantina di posti letto a bassissima intensità di cura”.

Secondo il presidente Toti la maggiore spesa rispetto all’ospedale a bordo della nave sarebbe rappresentata dalla necessità di permessi e agibilità dei vigili del fuoco da verificare e un impianto di gas medicali che non funziona più.
Una situazione ben diversa da quella mostrata, alcuni giorni fa, dal sopralluogo effettuato dal consigliere regionale Ferruccio Sansa che aveva appoggiato sin da subito la richiesta dei cittadini.

“La facciamo perché non vogliamo rinunciare a nessuna opportunità – ha spiegato Toti – Su questo oggi ci sarà una riunione della nostra Protezione Civile con i vertici dell’ospedale. Superata l’emergenza quel padiglione verrà nuovamente chiuso per i lavori che quell’ospedale, nella sua missione sanitaria, effettuerà insieme all’intera riqualificazione di quell’area”.

La struttura davanti all’ospedale San Martino entrerà in funzione da mercoledì e sarà gestita dal personale sanitario del San Martino.

“Stiamo finendo tutta la parte tecnica degli allacciamenti per i 24 posti letto che – ha spiegato l’assessore alla Protezione Civile Giacomo Raul Giampedrone – sono dotati di tutto quello che serve per assistere un paziente nel migliore dei modi. Si tratta di una struttura prettamente sanitaria, quindi diversa da quelle che stiamo gestendo direttamente come Protezione civile all’esterno degli ospedali”.

Per quanto riguarda le strutture territoriali attivate o in fase di attivazione da parte della Protezione civile per la bassa e bassissima complessità di cura, Giampedrone ha aggiunto: “Stiamo lavorando per costruire quel supporto che serve per sgravare gli ospedali e consentire il turn over dei posti letto con le dimissioni dei pazienti positivi che, superata la fase acuta della malattia, hanno bisogno di un luogo protetto dove concludere la quarantena. Stiamo lavorando per arrivare, entro questa settimana, ad un piano incrementale di 270 posti letto sparsi su tutto il territorio regionale, da ponente a levante, che verranno messi nella disponibilità del sistema sanitario ligure: la parte dei servizi alla persona farà capo alla Protezione civile regionale mentre l’assistenza sanitaria farà capo alle Asl competenti per territorio. Si tratta in questo caso di posti letto a bassa e bassissima intensità di cura, per pazienti positivi al Covid clinicamente guariti o che comunque hanno un decorso non grave. In questo modo si liberano letti ospedalieri che saranno destinati a pazienti con un quadro clinico più grave”.

In particolare, 140 posti letto sono già attivi mentre 130 saranno attivati nelle prossime ore.

Su Genova in particolare “100 posti sono all’interno di una struttura ricettiva vera e propria, un hotel nella zona del Porto Antico – ha spiegato Giampedrone – mentre alla Spezia stiamo realizzando 36 posti vicino al centro della città nell’Istituito dalle Suore Madre Pie, in aggiunta alle due strutture già operative per un totale di una cinquantina di posti nella Asl5. Ci tengo a ribadire – ha concluso Giampedrone – che questi 270 posti garantiscono un equilibrio regionale, sulla base di spostamenti e dimissioni effettuati dai vari ospedali”.