Savona – Affitti abusivi, appartamenti fatiscenti, lavoro nero e immigrazione clandestina.

Questa la scoperta fatta dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Savona e degli agenti all’ufficio immigrazione del Comando della Polizia di Stato di Alassio tra Albenga e Cisano sul Neva.

Gli agenti, insospettiti dal via vai di extracomunitari, hanno deciso di compiere alcuni controlli scoprendo una realtà fatta di affitti abusivi in appartamenti fatiscenti, dove gli extracomunitari vivevano ammassati in spazi angusti.

Gli appartamenti, sovraffollati, presentavano condizioni igieniche di totale degrado con alto rischio sanitario, senza il minimo rispetto delle regole di comune convivenza.

In particolare, in un appartamento in via Torlaro, ad Albenga, è stato scoperto un uomo di nazionalità marocchina, irregolare sul territorio, ospitato da una famiglia in piena violazione delle norme sull’immigrazione e la condizione dello straniero.

L’uomo è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Savona per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Durante l’intervento sono stati identificati, tra l’altro, 21 extracomunitari che vivevano in due alloggi, sempre in via Torlaro.

Tramite le dichiarazioni che i 21 hanno rilasciato, è stato possibile per i militari risalire a due persone che ospitavano nei rispettivi appartamenti, senza alcun contratto, una decina di persone dietro compenso che variava tra i 50 e i 100 euro mensili ciascuno.

I due uomini sono stati sanzionati amministrativamente, per aver omesso di comunicare alla Questura la presenza degli ospiti nei propri alloggi.

La presenza dei cani antidroga ha permesso di scoprire e sequestrare 0,70 grammi di hashish e il detentore dello stupefacente è stato segnalato alla Prefettura.

I controlli sono stati poi estesi a un’azienda agricola sita in frazione Salea ad Albenga, dove  lavoravano alcuni dei cittadini extracomunitari precedentemente individuati.

Durante i controlli è stata accertata la presenza di tre lavoratori in nero.

Per i titolari, oltre alle sanzioni previste dalla normativa in materia, è scattata la proposta di sospensione dell’attività.