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Ventimiglia – Potrebbe avere un seguito sino in Vaticano il caso della ragazzina di 13 anni che voleva fare la chierichetta nella cattedrale di Ventimiglia Alta e si è sentita rispondere negativamente dal parroco “perché femmina”.
La vicenda ha infiammato i social e aperto una discussione molto accesa tra tradizionalisti e chi invece pensa che la chiesa possa e debba aprire le porte alle donne anche in queste situazioni più “semplici”.

La vicenda è diventata nazionale e da Roma, in Vaticano, potrebbe presto arrivare una risposta ufficiale su questo e su altri casi conosciuti.
In particolare potrebbe essere esaminata la fondatezza della risposta del parroco della cattedrale, padre Thomas, che avrebbe sostenuto con la famiglia che la ragazza non potrebbe essere “chierichetta” perché il termine deriva da “chierico” e solo agli uomini è permesso diventarlo.

E’ nota l’apertura fatta da Papa Francesco al ruolo della donna nella chiesa cristiana e non sarebbe certo la prima volta che un parroco accetta che, a ricoprire l’incarico di chierichetto sia una bambina. Ma occorre attendere una “ufficialità” della risposta per poter dire se la questione ha un fondamento teologico o si tratta solo di conservare una “tradizione” che ha ormai perso la sua forza rispetto ad un mondo che cambia e che vede giustamente riconosciute le prerogative, le scelte e i diritti delle donne.

Di certo la ragazzina è rimasta molto male per la risposta del parroco che l’ha battezzata e l’ha vista crescere e frequentare assiduamente la chiesa.