palazzo di Giustizia genovaGenova – Si va verso un rinvio di dieci giorni del processo per il crollo del Ponte Morandi, il viadotto autostradale crollato il 14 agosto del 2018 causando la morte di 43 persone.

Stamattina, nel Palazzo di Giustizia di Genova si è tenuta la prima udienza ed è accaduto quanto trapelato nei giorni scorsi: alcuni avvocati difensori degli imputati per il crollo del viadotto hanno presentato una richiesta di ricusazione per il giudice Paola Faggioni.

Gli avvocati chiedono infatti che il magistrato venga sostituito perché in altro processo si è già pronunciata a sfavore di alcuni degli imputati quindi non sarebbe super partes.

La decisione ora spetta alla Corte di Appello che nei prossimi dieci giorni deciderà se la richiesta degli avvocati difensori è corretta o se andrà rigettata.

Di fatto, fino a quando non ci sarà questo pronunciamento, il processo viene sospeso.

Non si svolgeranno quindi le tre udienze settimanali, già previste nel calendario diffuso alla stampa nei giorni scorsi.

Una notizia che i familiari delle vittime e quanti cercano giustizia per il crollo non avrebbero voluto ricevere.

Oltre al rinvio del processo, a preoccupare i familiari delle 43 vittime della tragedia del Morandi è anche l’altissimo numero di richieste di costituzione di parte civile.

Gli avvocati di alcune delle parti lese sostengono che la presenza di troppe parti civili potrebbe rallentare di molto il processo. L’auspicio della difesa è che associazioni e cittadini colpiti e danneggiati intentino una causa civile e non proseguano con quella penale.