cimitero staglieno erbacceGenova – Un vero e proprio saccheggio incontrollato, nel cimitero di Staglieno, di arredi funebri in metallo e oggetti che possono essere rivenduti.
E’ emergenza in tutti i cimiteri cittadini ma arriva da Staglieno il grido di allarme dei familiari delle persone sepolte nella struttura più grande e più dimenticata della città.
Ogni giorno si segnalano furti in serie ed evidentemente organizzati, di portalumi, fioriere e oggetti in metallo che possono essere rivenduti, a peso, ricavandone denaro.
Una razzia continua che avviene in un cimitero monumentale che appare nelle guide turistiche di tutto il Mondo ed è una delle visite più “segnalate” su siti turistici e itinerari di viaggio.
Le denunce sullo stato di abbandono del cimitero arrivano da tempo, con campi sommersi dalle erbacce e tombe praticamente abbandonate ma ora l’allarme si alza di livello perché, oltre a giacere nel degrado, ora le tombe vengono addirittura razziate di qualunque oggetto possa essere in qualche modo “rivenduto”.
Il tutto senza una adeguata risposta di chi dovrebbe invece garantire la pace che dovrebbe regnare nella struttura, anche alla luce degli importi “da capogiro” richiesti ai familiari dei defunti per la semplice inumazione.
Carenza di personale è la risposta che si ottiene parlando informalmente con gli uffici in loco. Il servizio di sorveglianza affidato ad un numero insufficiente di persone e sistemi di sorveglianza evidentemente del tutto inadeguati visto che non passa giorno senza che i marmisti che operano nel cimitero vengano chiamati per interventi di ripristino come conferma l’articolo pubblicato da Il Secolo XIX  

Quello che non è chiaro è se i malviventi entrino ed escano dal Cimitero di Staglieno attraverso le porte di accesso – forse poco presidiate e sorvegliate – o se, invece, passino da varchi nelle recinzioni o da passaggi ben noti ma assolutamente non sorvegliati.
Quello che è certo è che una città come Genova non può tollerare che i Cittadini debbano soffrire per i danni causati da ladruncoli in luoghi che dovrebbero essere di dolore ma anche di pace.