Alassio – Prosegue sui social la polemica sul caso della madre di un ragazzo disabile di Busto Arsizio che ha denunciato l’impossibilità ad andare al mare ad Alassio dopo le risposte ricevute da uno stabilimento balneare cui si era rivolta per organizzare l’assistenza al figlio.
Dopo l’intervento di Lapo Elkan su Twitter e il suo post nel quale, commentando la vicenda, ha ricordato che “ci sono varie forme di disabilità, la più pericolosa è essere senza cuore“.
Arriva la risposta del sindaco di Alassio Marco Melgrati che parla di “incomprensioni amplificate dai social”.
La vicenda è nota: la madre del ragazzo di 20 anni con disabilità ha chiamato lo stabilimento balneare dove si era recata alcuni anni prima, ad Alassio, per organizzare la possibilità, come era stato la prima volta, di qualcuno del personale di aiutare il ragazzo a scendere in acqua, magari utilizzando la sedia Job che viene sempre più usata negli stabilimenti balneari “includenti”.
La signora si sarebbe sentita rispondere che questa volta “ti devi arrangiare da sola”.
La vicenda era approdata alla ribalta dei social scatenando una pioggia di proteste e polemiche che hanno travolto la città di Alassio con un’ombra.
A stretto giro anche il rampollo di casa Agnelli, Lapo Elkann aveva risposto commentando la vicenda ricordando che la disabilità più grave è quella di chi è senza cuore.
Un commento cui la mamma aveva subito risposto ringraziando Lapo per aver dato risalto alla vicenda nel timore che non si tratti di un episodio isolato ma anche ricordando che alcuni anni prima mamma e figlio erano stati ad Alassio e nello stesso stabilimento balneare avevano trovato persone di cuore che si erano subito messe a disposizione del ragazzo consentendogli l’accesso al mare e una sistemazione adeguata. Cosa non successa quest’anno.

“Un’incomprensione amplificata dai social – ha scritto il sindaco Melgrati – un’incomprensione della quale ci scusiamo, ma che non può e non deve cancellare il buon nome dello stabilimento balneare, dei bagni marini alassini e di questa amministrazione che è forse quella che più si è data da fare per l’abbattimento delle barriere architettoniche”

Il sindaco di Alassio ha poi ricostruito la vicenda secondo i dati in suo possesso.

“Una mamma con un figlio disabile – scrive Melgrati – telefona la prima settimana di agosto per richiedere un ombrellone in posizione avanzata per l’ultima di agosto; la titolare dello stabilimento balneare risponde che le prime file sono occupate, ma che ci può essere posto in una zona più vicina ai servizi per disabili e alla cabina.
“Il problema è l’accesso al mare” prosegue la mamma.
“Sarebbe meglio venisse a settembre, riusciremmo a seguirla meglio, noi non abbiamo la sedia Jobs, per quella deve organizzarsi da sola”.

“Ecco – ha spiegato il sindaco di Alassio – il fulcro dell’incomprensione all’origine di una querelle che da giorni occupa giornali e social. Complice la stanchezza agostana da un lato, e la legittima preoccupazione di una mamma, dall’altro, l’episodio è uscito dal controllo e sta raggiungendo l’eco di un caso di stato, in una città che dell’inclusione ha fatto la propria missione operativa”.

“Dallo scambio dei messaggio con la titolare dello stabilimento balneare – aggiunge lo stesso Melgrati – la vicenda è chiara. Ci spiace per l’accaduto, ma rifiutiamo la lettera scarlatta di una città non accogliente. Questo proprio no!”

“Tra l’altro la signora – aggiunge Melgrati – era già stata ospite di quello stabilimento balneare e addirittura lo staff si era preoccupato non solo di reperire una Jobs – cosa che peraltro stavano facendo anche in questa occasione – ma anche di coinvolgere il figlio nella Festa dei Colori: insomma nonostante lo scarso preavviso e il periodo sicuramente molto frenetico, è sempre stato fatto il possibile per andare incontro alle esigenze della signora e del figlio”.

“Quello che leggo oggi – aggiunge Marco – mi lascia basito. La conversazione con la signora è stata fatta ieri al telefono dal mio ufficio in viva voce davanti a testimoni, quindi non comprendo cosa sia successo. Per noi rimane un’incomprensione di cui sicuramente siamo spiacenti; un’incomprensione che non può e non deve cancellare il buon nome dei bagni marini alassini e di questa amministrazione che è forse quella che più si è data da fare per l’abbattimento delle barriere architettoniche provvedendo ad adeguare alla normativa i marciapiedi cittadini, opera che possiamo dire ormai quasi completata”

“Ma non ci si è fermati qui – aggiunge Giannotta – In questo momento, mi sento di intervenire personalmente perchè è mio dovere chiarire la posizione dell’intera Città riguardo alla disabilità e perchè credo che la vicenda rischi di compromettere l’immagine stessa di Alassio riguardo a questa problematica. Nel dicembre scorso gli assessorati all’Urbanistica e quello alle Politiche Sociali avevano chiesto agli Uffici Comunali di predisporre un piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche sotto ogni punto di vista, al fine di dare attuazione alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, che ha riconosciuto il diritto delle stesse alla mobilità e alla piena fruizione degli spazi collettivi e poter, in tal modo esercitare i propri diritti di partecipazione alla vita. Nello scorso mese di giugno è stata depositata dagli architetti incaricati, la prima fase che ha suddiviso l’intero territorio comunale in macrozone: aree della città che per destinazione, vocazione storica, collegamento o posizione geografica, presentano aspetti comuni. Zona 1: lungomare, Zona 2: centrale storica, Zona 3: centrale Aurelia, Zona 4: Barusso confine est; Zona 5: Borgo Coscia zona ovest Zona 6: asse via Gastaldi; Zona 7: asse Fenarina, Zona 8: le frazioni Moglio, Solva, Caso. Nell’ambito delle macrozone sono state individuate categorie funzionali la cui accessibilità viene analizzata nel dettaglio studiando edifici pubblici ed edifici di proprietà comunale, spazi collettivi, percorsi, intersezioni, parchi gioco, spiagge libere attrezzate, fermate degli autobus”.
“All’inizio dell’estate abbiamo portato avanti la trattativa per l’acquisto di sedie Jobs che daremo in comodato gratuito alle associazioni dei bagni marini presenti sul territorio e al circolo nautico che le utilizzerà per i bambini disabili del campo sole. Le sedie andranno ad implementare quelle di cui sono già dotate le associazioni, che in tal modo avranno la possibilità di soddisfare un numero maggiore di richieste – prosegue Giannotta – Lo stesso Emanuele Schivo, Presidente dell’Associazione Bagni Marini lo ha ricordato parlando coi giornalisti nei giorni scorsi” .
“Attraverso la partecipata Gesco – prosegue Melgrati – si è provveduto a ristrutturare la Piscina con la dotazione di appositi strumenti per abbattere barriere e diversità. Una delle prime battaglie dell’Amministrazione appena insediata, è stata quella di dotare la stazione ferroviaria di un ascensore per accedere ai binari: un’impresa non facile nel mare magnum degli uffici delle Ferrovie, io stesso sono andato a Roma per segnalare questa ed altre situazioni, e oggi hanno finalmente iniziato i carotaggi per poter installare gli ascensori”.
“Parlo come sindaco ma anche a titolo personale – aggiunge il primo cittadino – nel residence di famiglia ho predisposto due appartamenti per l’ospitalità di turisti disabili, a parte luglio e agosto, sono a disposizione a titolo gratuito. Insomma stiamo facendo tanto tantissimo e ci auguriamo che l’episodio che ha occupato in questi giorni sia i giornali che i social rientri nel quadro di una spiacevole incomprensione quale è in una città come la nostra che fa dell’inclusione uno dei propri capisaldi. Se, come è vero, ci sono state incomprensioni, chiediamo ancora scusa, ma affermiamo con forza che l’amministrazione è totalmente estranea alla vicenda”.