Pro Recco Coppa Italia 2023Recco – La Pro Recco conquista la Coppa Italia numero 17, la decima consecutiva, battendo l’Ortigia 12-8 nella finalissima di Genova. Lo fa in una partita speciale, contro Stefano Tempesti, il giocatore più vincente nella storia del Club con 39 titoli in 16 anni, in una finale inedita nella storia della competizione. Una sfida intensa, davanti a oltre mille spettatori, e combattutissima con i siciliani capaci di chiudere il terzo tempo in svantaggio di un solo gol. Alle Piscine di Albaro è il pomeriggio di Aicardi, 36 anni, autore di quattro gol da far vedere a tutti gli aspiranti centroboa. Per i biancocelesti è il secondo titolo di stagione dopo la Supercoppa Europea vinta a novembre.

La partita
La Pro Recco passa alla prima azione grazie alla beduina di Aicardi ben servito da Fondelli. L’Ortigia reagisce e pareggia al secondo minuto di gioco: la ripartenza di Di Luciano sorprende la difesa biancoceleste (1-1). Del Lungo mura su Rossi il possibile vantaggio siciliano e i ragazzi di Sukno sfruttano la seconda superiorità con il mancino di Zalanki da posizione 2 quando mancano 160 secondi dalla sirena. Poco più di un minuto e Aicardi sguscia al centro su assist di Ivovic: per il centroboa ligure è un gioco da ragazzi battere Tempesti per il 3-1 che chiude il quarto.
Si riparte e i biancocelesti trovano il +3 con Younger, gioia che dura lo spazio di un attimo perché il gol viene annullato dal duo arbitrale. A metà quarto l’incursione di Francesco Condemi costringe al fallo da rigore Cannella: dai 5 metri Ferrero non sbaglia il 3-2. La Pro Recco non si scompone e piazza il tris che indirizza il match: Younger in superiorità, Iocchi Gratta con un diagonale perfetto e ancora Aicardi, un enigma per i difensori siciliani, portano i ragazzi di Sukno sul 6-2 costringendo Piccardo a chiamare time out. Mossa che si rivela azzeccata perché Francesco Condemi segna subito il 6-3 con cui le squadre vanno al cambio campo.
L’Ortigia accorcia ancora in apertura di terzo tempo con l’alzo e tiro di Vidovic. Alla “Paganuzzi”, però, c’è un Aicardi in forma olimpica: il numero 11 porta a spasso Giribaldi ai due metri e cala il poker personale (7-4). All’alzo e tiro con palomba vincente di Cassia risponde Younger su rigore conquistato da Hallock per l’8-5 che matura a metà tempo. Partita vibrante, l’Ortigia si aggrappa al destro di Cassia, due volte a segno da posizione 4: è 8-7 a 80 secondi dalla sirena, Sukno cambia in porta inserendo Negri ma il punteggio non muta più.
Ultimi otto minuti di gioco da cardiopalma, nel momento difficile della Pro Recco c’è sempre capitan Ivovic: il suo bolide da posizione centrale sbatte sul palo e tocca la schiena di Tempesti schizzando in rete (9-7). È il gol che ridà fiato ai biancocelesti che allungano sul +3 con Echenique e il suo diagonale all’incrocio.
Tensione che rimane altissima in acqua, la zuffa tra Rossi e Zalanki induce gli arbitri a espellere definitivamente i due e ad assegnare rigore ai siciliani: dai 5 metri Ferrero non sbaglia (10-8) a tre minuti dalla fine. La Pro Recco, però, ha superato il momento difficile del terzo tempo e gioca magistralmente un uomo in più che Di Fulvio scaglia in rete da posizione 5. Partita in frigo, la rete di Younger sul finire del tempo è la ciliegina sulla diciassettesima Coppa Italia, ancora una volta sulla strada di Recco.

“Siamo stati la migliore squadra del torneo e abbiamo vinto meritatamente – le parole di mister Sukno -. Una finale è sempre complicata da giocare e vincere, l’Ortigia non aveva nulla da perdere, tutti ci facevano i complimenti prima della sfida, non era semplice mentalmente. Abbiamo fatto un’ottima gara, sempre in controllo, in un ambiente fantastico: faccio i complimenti ai ragazzi, ai nostri ma anche a quelli dell’Ortigia per quello che hanno dimostrato in acqua. Nel momento difficile ho detto ai ragazzi di stare tranquilli, che avremmo vinto, senza parlare di tattica: ci voleva pazienza in attacco e loro mi hanno ascoltato, d’altronde alleno i giocatori migliori al mondo in squadra”.

“Sapevamo che loro hanno alcuni giovani desiderosi di mettersi in mostra in una occasione unica – afferma capitan Ivovic –. L’abbiamo preparata soprattutto a livello mentale e sono contento della prestazione della squadra. Il mio gol? Sono stato fortunato sulla deviazione di Tempesti, prima del tiro non ho pensato al risultato, avevo buone sensazioni, sono andato di istinto. Non credo quella rete abbia deciso la partita, oggi tutti hanno giocato bene, da Aicardi a Younger, così come Zalanki. Siamo un grande gruppo, sappiamo che ripetersi non è mai facile ma ci proveremo. Questa competizione è stata difficile, tre partite in tre giorni ti spremono, speriamo ci sia rimasta qualche energia per la partita con il Barceloneta di mercoledì. Stasera festeggiamo, da domani ci focalizzeremo sulla Champions”.

“Sottovalutare l’Ortigia sarebbe stato un errore fatale – ammette Matteo Aicardi – non lo abbiamo commesso, siamo partiti bene rimanendo in controllo del match. Oggi l’arbitraggio ha concesso un gioco più dinamico al centro e finalmente ho fatto qualche gol. Nel terzo tempo abbiamo avuto un black out e loro sono stati bravi a sfruttarlo, per fortuna abbiamo tenuto nel momento clou e abbiamo portato a casa questa coppa Italia importantissima. Nazionale? No, Campagna deve chiamare gente giovane, io penso solo alla Pro Recco”.

PRO RECCO-CC ORTIGIA 1928 12-8
PRO RECCO: Del Lungo , Di Fulvio 1, Zalanki 1, Cannella, Younger 3, Fondelli , N. Presciutti, Echenique 1, Ivovic 1, Iocchi Gratta 1, Aicardi 4, Hallock, Negri. All. Sukno

CC ORTIGIA 1928: Tempesti, Cassia 3, Giribaldi, A. Condemi, Di Luciano 1, Velkic, Ferrero 2, Gorria Puga, F. Condemi 1, Rossi, Vidovic 1, Napolitano, Ruggiero. All. Piccardo

Arbitri: Severo e Frauenfelder

Parziali: 3-1, 3-2, 2-4, 4-1. Usciti per limite di falli A. Condemi (O) a 5’32 del quarto tempo e Vidovic (O) a 7’40 del quarto tempo. Superiorità numeriche: Recco 4/11 + un rigore e Ortigia 1/7 + un rigore. In porta Del Lungo (R) e Tempesti (O). Negri (R) subentra a Del Lungo a 6’37 del terzo tempo. Espulsi per reciproche scorrettezze Rossi (O) e Zalanki (R) a 5’05 del quarto tempo.