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“In Liguria abbiamo siti contaminati da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) ma la Regione si sta limitando a monitorare la situazione senza intraprendere azioni a tutela dei cittadini”. A dichiararlo la consigliera regionale della Lista Sansa Selena Candia, che sull’argomento ha presentato un’interrogazione durante la seduta di Consiglio di ieri.

“Una recente inchiesta del quotidiano francese Le Monde ha evidenziato come anche in Liguria siano presenti diversi “hot spot” contaminati da PFAS, una famiglia di composti tossici poco noti ai più ma potenzialmente molto pericolosi in quanto persistenti nell’organismo e nell’ambiente – spiega Candia -. Si tratta di composti tossici utilizzati in una moltitudine di prodotti ed usi, soprattutto per impermeabilizzare i materiali. L’esposizione prolungata a queste sostanze può avere effetti negativi gravi sulla salute delle persone, causando danni al fegato, malattie delle tiroide, obesità, problemi di fertilità e cancro”.

Il problema delle sostanze PFAS, è già noto da tempo in regioni quali Veneto e Piemonte dove si sono registrate concentrazioni elevate di questi inquinanti nei pressi di siti industriali. In Liguria, dove la problematica è di più recente scoperta, spicca tra i siti segnalati dall’inchiesta de Le Monde l’area della discarica di Scarpino, sulle alture di Sestri Ponente, a Genova.

“All’interrogazione che ho portato in Consiglio regionale la Giunta ha risposto segnalandoci che al momento è attivo un monitoraggio da parte di Arpal su questi inquinanti – sottolinea Selena Candia -. Accogliamo positivamente il monitoraggio ma pensiamo che siano necessarie anche azioni da parte della Regione per tutelare la salute dei cittadini che vivono nelle aree contaminate”.