Tram Ansaldo Breda FirenzeGenova – Non solo “no” nel dibattito per il rinnovamento dei trasporti in ValBisagno ma anche una proposta alternativa al progetto contestatissimo del Comune. A lanciarla i Cittadini del Comitato “Opposizione Skymetro – ValBisagno Sostenibile” che propongono il Tram come progetto alternativo a quello giudicati “altamente impattante” da una cospicua parte della popolazione residente e da molti esperti.
la proposta è stata scritta da due attivisti genovesi, Vincenzo Cenzuales e Rinaldo Mazzoni, sul tema della mobilità sostenibile che riporta molte delle conclusioni di vari studi e percorsi cittadini ed è stata approvata in una assemblea del comitato il 27 luglio

“Proporre nel dibattito pubblico una idea concreta di Tram – spiegano ai Comitati – significa anche continuare a credere nella discussione pubblica e a realizzare partecipazione. Due cose che sono mancate nella individuazione del progetto proposto dal Comune e nella progettazione. Il Comitato, da agosto 2022, sta promuovendo attivamente un coinvolgimento della città in tutte le sue parti: cittadini, Istituzioni, realtà associative, privati, imprese, partiti, associazioni di categoria, Università, Ordini professionali”.

“Contrariamente a quanto affermato da alcuni – proseguono i Comitati nella loro nota – vi sono più modi per inserire una moderna tranvia in Valbisagno. Negli anni passati sono stati proposti almeno quattro tracciati, uno anche degli uffici comunali. Due attivisti esperti di mobilità sostenibile hanno sviluppato, per conto del Comitato, uno di questi tracciati”.

La proposta di Tram è una idea, più delineata possibile, che porta vantaggi e difficoltà, proposte, tragitto possibile, indicazioni di soluzioni tecniche, visioni delle ricadute sulla socialità, ambiente e ovviamente mobilità e trasporti per tutta la ValBisagno, da San Fruttuoso a San Gottardo.
Non è, ovviamente, un progetto tecnico. E’ una proposta, ragionata, definita, che vuole chiedere ai tecnici in città, ai gruppi politici, alle realtà che si occupano di trasporti di leggerla e intervenire, migliorando o, addirittura, finalizzando questa proposta in un progetto tecnico.

Il Tram, già nella sua presentazione fisica, è un mezzo che facilita, si può accedere ad esso spesso addirittura senza scalini, mentre lo Skymetro avrebbe l’accesso a 7 metri di altezza. Ma, al di là delle facili considerazioni, ai Comitati contro lo SkyMetro pensano che il Tram in ValBisagno, che ad un certo punto aveva l’approvazione delle giunte passate e della prima giunta Bucci, sia una soluzione che possa dare alla ValBisagno una entrata nel futuro.

“Un futuro sostenibile capace di valorizzare gli aspetti di vita di comunità dei vari quartieri della “Alta” Val Bisagno – spiegano ai Comitati – e non complicare ulteriormente gli aspetti di ingolfamento urbanistico della “Bassa” ValBisagno. Un progetto di mobilità deve arricchire la vita di tutti non complicarla e mettere in contrapposizione diverse zone della città e della Valle”.

Inoltre, secondo gli estensori del progetto, il Tram e la viabilità conseguente è una soluzione che può essere un vero esempio internazionale e si innesta nelle soluzioni attivate anche da città italiane con centri storici complessi come Firenze (già realizzata) e Bologna (in via di realizzazione) oltre Milano, Torino, Catania, Roma, Palermo, Venezia, Napoli, Bergamo, Cagliari, Padova, Messina, Trieste, Sassari.

La proposta realizzata da Rinaldo Mazzoni e Vincenzo Cenzuales si basa su un percorso di studio del territorio e dei sistemi di trasporto possibili iniziato con il lavoro di progettazione partecipata coordinato dall’Università di Genova dieci anni fa. La proposta che noi Comitato Opposizione skymetro – Val Bisagno sostenibile facciamo nostra e rilanciamo alla città è un progetto dettagliato e possibile, che non è un progetto esecutivo pronto per lanciare i cantieri – non solo non sarebbe possibile, ma non sarebbe nemmeno nelle nostre intenzioni agire in questa maniera. Questa proposta è una base di partenza per invitare il Comune a indirizzare le risorse verso la costruzione di una linea di Tram in Val Bisagno, la prima di altre possibili, realizzando prima un percorso di partecipazione che coinvolga Università ed esperti per ascoltare il territorio.

I criteri più importanti che hanno guidato la scrittura di questa proposta sono:
_ non stravolgere le abitudini degli abitanti;
_ individuare un tracciato quanto più in sede riservata;
_cercare l’equilibrio tra velocità di punta e accessibilità;
_ facilitare l’uso del tram facendolo passare vicino alle residenze;
_ cercare il massimo consenso sociale possibile all’opera;
_ cercare di inserirlo nelle vie esistenti senza prevedere grandi opere accessorie di demolizione e ricostruzione, contenendo i costi di realizzazione;
_ realizzarlo come standard che possa essere esteso ad altre zone della città;
_ il tutto attraverso un percorso di progettazione partecipata.

Il tram può passare anche tra le case e in strade tendenzialmente strette, può passare come in altre città anche in contesti pedonali convivendo perfettamente con i pedoni, perché corre su binari, senza possibilità di uscire dal suo percorso.
Nel suo tragitto potrebbe aiutare la riqualificazione di importanti parti della valle. Se l’inserimento del tram avviene nel contesto di un riassetto della viabilità (assolutamente sostenibile, comunque necessario e benaccetto) potrebbe contribuire alla realizzazione di aree pedonali dove adesso siamo soffocati dal traffico, portando miglioramento ambientale, sociale ed economico – basti pensare a strade come Via san Vincenzo, Via San Lorenzo o Via Sestri, dove la pedonalizzazione ha avuto queste ricadute positive, lasciando comunque possibilità di accesso ai mezzi necessari, per residenti, passaggi verso altre strade e attività economiche.

Passando in sponda destra vicino alle abitazioni, inoltre, il nostro tram riduce al minimo demolizioni e ricostruzioni eventuali, e praticamente non elimina i parcheggi esistenti.
Il tram correrebbe quanto più possibile su corsie dedicate, non per tutto il percorso ma per buona parte. La proposta che presentiamo cerca un compromesso tra velocità ed efficienza e accessibilità, gradevolezza, bellezza e riqualificazione. In questa maniera un tram da Prato a Brignole potrebbe impiegare 35 minuti, da Molassana a Brignole 25 minuti. Tempi assolutamente celeri, sicuri e paragonabili allo Skymetro, con le sue fermate ingombranti e distanti da 5 a 10 minuti di tragitto dalla grande maggioranza degli utenti. Lo Skymetro dice impiegherebbe 11 minuti da Molassana a Brignole, a cui bisogna però sommare il tempo e la scomodità del tragitto per arrivare alle fermate.

Esistono altre ipotesi di tracciato di una linea di tram, che possono anche accorciare i tempi di percorrenza, e che sono assolutamente legittime e tecnicamente possibili, ma che sono meno equilibrate secondo noi nella gestione dell’impatto dell’opera sulle persone e che possono prevedere opere accessorie che questo progetto cerca di evitare. Perdendo magari cinque minuti di tempo su dieci chilometri di percorso.

Ci conforta inoltre sapere che il tragitto che disegnano i nostri due autori ricalca un progetto ufficiale del Comune di Genova, attualmente in fase di realizzazione, che prevede una linea in sponda destra di autobus elettrici che ricalca il nostro tram, in maniera meno efficiente e più invasiva. Tra parentesi, se sommiamo i cantieri necessari a realizzare questa linea di autobus elettrici allo Skymetro, otteniamo una doppia cantierizzazione delle strade della Val Bisagno che potrebbe durare da cinque a dieci anni circa. Per questo, invitiamo come sempre il Comune a confrontarsi progettualmente con noi e la città, e magari ad unire queste due opere nella realizzazione di un solo efficiente e sostenibile tram.

Il nostro tram migliora i quartieri, trasporta bene e gradevolmente le persone, ci porta in maniera sicura da Prato a Brignole e può costare il giusto. Realizziamolo, è possibile.

Ci sono aspetti non chiari al cittadino. Un esempio è che il Tram non toglie automaticamente parcheggi.
Ad esempio nel progetto proposto:
● Nella zona di S.Agata si realizza una discreta liberazione di spazi, eventualmente da utilizzare come parcheggi (meglio sarebbe farne un Giardino Pubblico).
● In P.le Marassi e in Via Mandoli è possibile ottimizzare gli spazi dedicati al transito ad alla sosta per ricavare una discreta quantità di posti auto.
● Nella zona del Cimitero di Staglieno è possibile ricavare una fila di stalli adiacente l’argine nel tratto di Via Piacenza subito a nord di Ponte Monteverdi fino alla Pigna.
● È possibile tracciare, e quindi regolarizzare, i posti su Lungobisagno Istria in argine all’altezza della Volpara, restringendo il marciapiede.
● Nella zona di S.Gottardo – come visto – non è strettamente necessario realizzare nuovi posti; questa possibilità è utile per “tranquillizzare” abitanti e commercianti e facilitare quindi la scelta “migliore”.

Alleghiamo la proposta dettagliata. Nella proposta sono individuate le scelte di dettaglio sul percorso di questa linea, riportando le priorità ed i criteri adottati, le possibili opzioni, le problematiche, le soluzioni e l’evidenziazione di quegli aspetti che avranno bisogno di un maggior approfondimento.