rigassificatore catena umana SavonaGenova – Arriveranno da tutta la Liguria, in rappresentanza di oltre 40 soggetti, tra comitati, associazioni ed enti, per dire No al progetto per la realizzazione di un impianto di rigassificazione per accogliere le grandi navi che traportano gas liquefatto da oltre oceano.
Prima un presidio di protesta davanti alla sede del Consiglio Regionale, in via Fieschi dove si terrà una seduta monotematica dedicata proprio allo scottante tema del Rigassificatore e poi un simbolico girotondo attorno alla fontana di piazza De Ferrari, sotto la sede del “cuore” della Regione Liguria, quello degli assessorati e del Presidente Giovanni Toti.
L’intenzione dei manifestanti è di ribadire il No al Rigassificatore e la richiesta perentoria di confronto con la popolazione per la scelta eventuale della collocazione ma anche sulle caratteristiche dell’impianto che presenta degli inevitabili rischi considerando l’enorme quantità di gas che vengono trasportate e la delicatezza dei processi che vengono realizzati per trasformare il prodotto dallo stato liquido a quello naturale.

Il coordinamento di oltre 40 gruppi civici, comitati, associazioni, partiti, sindacati di base vuole ribadire il suo no al rigassificatore e sostenere una diversa politica energetica sostenibile contro il progetto dell’installazione della Golar Tundra davanti alle spiagge di Savona.
In una nota il coordinamento contrario al Rigassificatore spiega che la manifestazione è organizzata in contrasto a “questa imposizione “nazional-Regionale” inaccettabile” perché :
– non costituisce una vera transizione ecologica
– viene giustificata assumendo per dogma un’emergenza energetica non dimostrata nei fatti e nei numeri
– allunga i tempi di sudditanza dalle fonti energetiche fossili,
– è pericolosa per le caratteristiche della nave che non è adatta a essere utilizzata in mare aperto in esposizione offshore
– è dannosa alla salute in un territorio già martoriato su questo piano
– è incompatibile con le attività del turismo e dell’agricoltura del territorio,
– è un attentato all’ecosistema marino, terrestre circostante,
– è incompatibile con altre attività produttive limitrofe.
-la grande partecipazione popolare di contrarietà a questo progetto testimonia una netta opposizione popolare alle falsità spacciate per progresso e imposte per decreto

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