Palazzo Tursi imbrattato 5 maggio 2024Genova – Rabbia e voglia di protestare per un uso forse eccessivo della forza pubblica che si trasforma in vandalismo che squalifica ogni ragionevole espressione di dissenso. E’ finito così il corteo organizzato oggi pomeriggio, davanti a palazzo Ducale da parte di un gruppo di giovani, anarchici e non, in segno di solidarietà alle 8 persone arrestate in modo piuttosto rude alla ex Latteria occupata di Sarzano.
Il presidio si è trasformato in corteo e passando per le vie del centro ed in particolare da Palazzo Tursi, sede del Comune di Genova, alcuni si sono lasciati andare ad atti di teppismo che con la civile, legittima e democratica protesta non hanno nulla a che vedere.
Scritte contro le forze dell’ordine e contro il sindaco Marco Bucci sono state tracciate su muri e saracinesche ma, soprattutto, sui marmi dell’ingresso di Palazzo Tursi che è un bene storico-architettonico della città e non ha nulla a che vedere con ciò che succede al suo interno.
Il gesto è stato condannato dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti con un post ma anche da tanti genovesi che pur comprendendo la rabbia e la voglia di protestare non condividono la scelta di imbrattare edifici storici patrimonio della città.
La vicenda prende origine dall’intervento delle forze dell’ordine, venerdì sera, in gran numero, nella zona di Sarzano dove si stava festeggiando un compleanno di un ragazzo del gruppo degli ex occupanti della Latteria
Per una manovra repentina un’auto delle forze dell’ordine avrebbe rischiato di investire un cane e da li sarebbe iniziata una raffica di insulti che ha fatto scattare un’operazione che ha portato al fermo di ben 8 persone, sei ragazzi e due ragazze, che saranno processate per direttissima, domani, alle 10.
Un’operazione che ha suscitato forte clamore per il numero di agenti e militari impiegati – erano presenti agenti di polizia locale e carabinieri – e per l’uso di taser su persone ormai inermi e con altri giovani spinti contro il muro in una scena che a molti è apparsa “eccessiva”.
La tensione è cresciuta con un primo corteo, sabato, davanti al carcere, con il blocco di corso De Stefanis e poi oggi pomeriggio, con il presidio davanti a Palazzo Ducale e poi il corteo per le vie del centro sino a tornare nuovamente alla ex Latteria occupata.
Ora il timore è che domani, all’ora del processo per resistenza all’arresto e offese a pubblico ufficiale, si possano ripetere eccessi e scontri con le forze dell’ordine.
A sostenere pacificamente la protesta dei giovani fermati l’associazione Genova che Osa che ha inviato una comunicazione ai genovesi chiedendo di sottoscrivere una lettera di solidarietà promossa insieme ad Arci Genova, Comunità di San Benedetto al Porto e Rete degli studenti.
Questo il testo:

“Basta, ci fate paura”. Intorno carabinieri e polizia locale schiacciano un ragazzo a terra, un altro è piegato sul cofano della macchina dei carabinieri. Una ragazza viene trascinata dietro l’angolo, tre carabinieri la schiacciano al muro. Altri usano il taser mentre tengono ragazze e ragazzi allineati al muro ad assistere alla scena. Sono immagini di violenza che ricordano le tragiche immagini di quanto avviene negli Stati Uniti, e che non vorremmo vedere da nessuna parte.
Ragazze e ragazzi erano li per festeggiare un compleanno. Una macchina dei carabinieri sfreccia davanti al locale e rischia di investire il cane di uno dei presenti. Così ne nasce un alterco tra i militari e i presenti che sfocia in violenza da parte delle forze dell’ordine sulle persone inermi e spaventate e con 8 arresti.
Esprimiamo solidarietà alla persone arrestate, chiediamo la loro liberazione.
Speriamo che sia fatta luce sulle responsabilità delle forze dell’ordine nell’uso spropositato della forza”.

Rispondi