Genova – Ha dichiarato di essere stato colpito con il manganello e di aver “perso la testa” usando il coltello il giovane di 21 anni accusato di aver accoltellato il capotreno Rosario Ventura alla stazione di Rivarolo. Come previsto la presenza, sul luogo dell’aggressione, di uno strumento non compreso nella dotazione del personale viaggiante di Trenitalia potrebbe avere un peso nella vicenda processuale.
Il capotreno ha ammesso di avere con sè lo strumento ma nega di averlo usato mentre il suo feritore avrebbe dichiarato nell’interrogatorio di garanzia di essere stato colpito e di aver accoltellato in conseguenza dell’uso della forza.
Ora saranno le riprese video della stazione ferroviaria e quelle di eventuali telecamere presenti a bordo del treno regionale a far pesare da un lato o dall’altro la responsabilità di quanto avvenuto.
Kamel Fares, il giovane feritore di 21 anni è al momento indagato per lesioni e violenza privata e le stesse accuse sono rivolte a carico della ragazza di 16 anni che si trovava con lui. Anche per lei saranno determinanti le riprese video che potranno dimostrare o meno la sua partecipazione all’aggressione al capotreno.
Secondo le ricostruzioni i due sarebbero stati trovati sul treno regionale senza biglietto e il capotreno li avrebbe costretti a scendere.
Le ricostruzioni a questo punto divergono e mentre il capotreno racconta di essere stato aggredito, spintonato e poi accoltellato, il feritore replica di essere stato colpito con il manganello durante la discussione nata per la “cacciata” dal treno e di aver colpito solo dopo essere stato a sua volta ferito.
Una vicenda che – secondo i sindacati – conferma l’esigenza di maggiore sicurezza a bordo dei treni e nelle stazioni anche attraverso la presenza di personale addetto alla sicurezza e di un uso più esteso delle telecamere di sorveglianza che, in un caso come questo, potrebbero essere determinanti ad accertare come si siano effettivamente svolti i fatti.