Genova – Ancora polemiche sulla travagliata trattativa per la cessione dello Champagnat. Dopo la conferenza stampa di questa mattina di Sogegross, in cui è stata confermata la proposta di acquisto dello struttura e l’assunzione ti tutti i dipendenti, i Fratelli Maristi, la congregazione religiosa proprietaria dell’Istituto, ha diramato un comunicato stampa con alcune precisazioni destinate ad infiammare ancora di più la discussione.
Ecco il testo della nota:
“In relazione al comunicato stampa diffuso in queste ore da Sogegross S.p.A., la Provincia d’Italia dei Fratelli Maristi delle Scuole osserva quanto segue:
1. la e-mail di data 11.12.2015 a firma del Sig. Mantero di Sogegross S.p.A. così recita: “sono con questa mia a richiederle un appuntamento, avendo letto sui giornali circa un probabile sviluppo dell’area in Albaro dove gestite il vs Centro Sportivo. La nostra Azienda ha adottato un importante ed impegnativo (dal punto di vista degli investimenti) Piano Industriale che prevede nuove aperture e una riqualificazione della rete di punti vendita attuale, tra cui anche il ns sito di Via Cavallotti, a voi limitrofo. Noi potremmo mantenervi una parte del Vs impianto Sportivo e provvedere al ricollocamento dei dipendenti”: nessun impegno, dunque, ma una mera e assolutamente vaga ipotesi, che oltretutto perviene quando le trattative con Virgin Active Italia e il Gruppo Conad erano in essere da diverso tempo;
2. la prima “manifestazione di interesse non vincolante” (testuale) di Sogegross S.p.A. è datata 15.01.2016: in tale documento, a disposizione di chi ne abbia interesse, non si compie il minimo accenno all’intento di assorbire un solo dipendente del Centro Champagnat; ivi si legge invece che “la presente manifestazione trova ragione anche nel desiderio di salvaguardare l’occupazione dei nostri [di Sogegross S.p.A.] Collaboratori del punto vendita a insegna Basko sito in Via Cavallotti n. 56 / Via Monleone n. 4 canc., che, in caso di apertura di nuovi concorrenti nell’area in parola, potrebbero veder pregiudicato il loro posto di lavoro” (testuale);
3. la seconda “manifestazione d’interesse congiunta” (testuale) di Sogegross S.p.A. e The International School in Genoa, anch’essa definita “interlocutoria e preparatoria per una eventuale, ma auspicata, futura stipulazione di un contratto fra noi vincolante” (testuale), pervenuta pochi giorni or sono (e datata 14.06.2016), pure a disposizione, compie anch’essa riferimento al fatto che “la presente manifestazione di interesse trova ragione anche nel desiderio di salvaguardare l’occupazione dei nostri [di Sogegross S.p.A.] Collaboratori del punto vendita sopra citato [quello “a insegna Basko sito in Via Cavallotti n. 56/ Via Monleone n. 4 canc.”, testuale] che, in caso di apertura di nuovi concorrenti nell’area in parola, potrebbero veder pregiudicato il proprio posto di lavoro”, nonché, “qualora si addivenisse ad un accordo”, al proposito “di garantire la ricollocazione, secondo le condizioni e modalità che verranno successivamente determinate, di tutti i 21 dipendenti del Centro Sportivo” (testuale).
In nessun documento pervenuto alla scrivente, dunque, si fa riferimento all’immediata riassunzione dei dipendenti del Centro, e tantomeno a decorrere dal 1° luglio, come improvvidamente è toccato leggere su qualche quotidiano: unicamente impegni preliminari, espressamente definiti non vincolanti, e comunque tardivi, come sopra spiegato.
Da quanto sopra esposto, è desolante constatare come mai prima d’ora Sogegross S.p.A. abbia “proposto” – se così può dirsi, atteso che tale “proposta” si evince da un comunicato stampa, il cui tempismo dovrebbe far riflettere tutti i soggetti coinvolti e la stessa opinione pubblica – la riassunzione immediata di tutti i dipendenti dello Champagnat, adoperandosi per avanzarla irritualmente soltanto oggi, dopo che l’argomento è di pubblico dominio da settimane in ogni suo particolare (con buona pace di un riserbo del quale mai vi è stata traccia) e quando l’intera procedura di licenziamento collettivo è notoriamente ad un passo da termine, atteso che per il giorno 4 luglio è previsto l’ultimo incontro avanti l’assessorato regionale.
Allo stesso modo, lasciano esterrefatti le inappropriate considerazioni svolte da Sogegross S.p.A. in merito all’impatto dell’operazione sul PUC, quantomeno fino al momento in cui tali considerazioni e le relative valutazioni saranno di esclusiva competenza dei deputati organi amministrativi e istituzionali, nei quali la scrivente ripone la più totale fiducia, auspicando che il confronto con le istituzioni in essere da mesi prosegua nel modo chiaro e schietto in cui è cominciato.
Per tutto quanto sopra, con lo stesso mezzo con cui riceve le odierne dichiarazioni, la Provincia d’Italia dei Fratelli Maristi delle Scuole – ribadendo la centralità della propria missione educativa e quindi della Scuola Champagnat, che è protagonista di un vasto progetto di rilancio – auspica di chiarire definitivamente che le trattative in corso proseguiranno solo e soltanto con i partner che la stessa ha da tempo prescelto per portare a compimento l’operazione – e con i quali da tempo sono stati stipulati accordi preliminari, anche nell’interesse dei lavoratori, e a cui la scrivente ha intenzione di dare corso e adempimento, per rispetto della serietà che ne anima l’agire e non solo degli obblighi legali connessi ad ogni seria trattativa – auspicando che ogni soggetto coinvolto si adoperi per la vera tutela degli interessi a cui è deputato, senza speculazioni in danno dei lavoratori del Centro Sportivo, che purtroppo non verrà riaperto, anche in caso di mancato perfezionamento delle trattative in corso”.
QUI la notizia che ha fatto scoppiare il “caso”