Düsseldorf – A oltre 2 settimane dalla tragedia dell’Airbus A320 della Germanwings precipitato il 24 marzo scorso per volontà del copilota Andreas Lubitz che lo ha portato volontariamente a schiantarsi contro le Alpi francesi, emergono nuovi inquietanti dettagli che delineano sempre più quanto il folle piano suicida del 28enne fosse stato studiato e pianificato nel tempo.
Il gesto del copilota-kamikaze era stato infatti premeditato e curato nei minimi dettagli già da diversi giorni. E a dimostrarlo senza più ombra di dubbio è il tablet di Lubitz che gli inquirenti hanno trovato a casa sua durante le recenti perquisizioni, da cui emerge come il pilota tedesco, nei giorni precedenti alla strage, avesse cercato insistentemente su internet, attraverso i motori di ricerca, più informazioni possibili sui sistemi di sicurezza degli aerei, sulle porte delle cabine di pilotaggio e sugli attentati suicidi a bordo dei velivoli. Ma non solo. i media tedeschi confermano anche come Lubitz fosse attualmente in cura per depressione e assumesse farmaci antidepressivi regolarmente prescritti dai medici. In particolare l’uomo stava assumendo il ‘Lorazepam’, un medicinale contro l’insonnia e gli attacchi di panico, che forse però lui non prendeva regolarmente. Inoltre, come se non bastasse, sembra che il problema agli occhi di cui soffriva il copilota fosse stato provocato da un incidente avuto lo scorso anno, nel 2014, che, da quel momento, gli provocava spesso dei black out alla vista, durante i quali vedeva tutto buio intorno a lui. E, secondo il Bild, è più probabile che a scatenare la follia suicida nella mente già provata dalla depressione di Lubitz, sia stata la consapevolezza di non poter mai più far carriera proprio per questi deficit visivi, che per l’addio della sua ex fidanzata.