Parigi (Francia) – Il copilota della Germanwings, Andreas Lubitz, avrebbe nascosto alla società le sue reali condizioni psichiche nei due-tre mesi precedenti al disastro sulle alpi francesi costato la vita a 150 persone.
L’indiscrezione è pubblicata oggi dal quotidiano americano New York Times.
Secondo fonti investigative, infatti, Lubitz avrebbe chiamato una dozzina di medici per consulti e visite per ottenere una cura per i suoi disturbi reali o immaginari.
La notizia acuisce le polemiche sulla sicurezza dei voli considerando che subito dopo la la tragedia e prima che si scoprisse che era stata provocata da Lubitz, l’amministratore della Lufthansa ha detto che il copilota era al «100 per cento» idoneo al volo.
Il disastro dimostra invece le «debolezze» della Lufthansa e dell’intero settore dei trasporti aerei nella gestione delle malattie mentali tra i piloti. Il comportamento sempre più inquieto di Lubitz nel periodo precedente al suo volo finale, infatti, non ha fatto suonare alcun campanello di allarme alla compagnie aerea.
Inoltre, la Lufthansa non impose alcun «monitoraggio speciale» su Lubitz, dopo che questi – nel 2009 – chiese di riprendere il programma di addestramento al volo in seguito a un’assenza di un mese a causa di una forte depressione.
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