Roma – Imbarazzo e proteste per la notizia della morte del cooperante italiano Giovanni Lo Porto diffusa oggi dalla Casa Bianca.
I familiari del giovane italiano partito per l’Afganistan per aiutare la popolazione si sono chiusi nel silenzio e non intendono commentare le parole di scuse del presidente degli Stati Uniti, Barak Obama che ha voluto rendere pubblico personalmente il tragico errore del blitz organizzato per liberare l’ostaggio e che risalirebbe addirittura al mese di gennaio.
Un lungo e imbarazzante silenzio che sta scatenando le proteste di molti italiani che si aspettano un trattamento di maggior “rispetto” dall’alleato americano e che, come i deputati del Movimento 5 Stelle, si dicono increduli che il premier Matteo Renzi fosse all’oscuro di quanto avvenuto anche dopo la visita negli Stati Uniti di pochi giorni fa.
Se il Movimento 5 Stelle chiede le dimissioni di Renzi, gran parte dell’opposizione lo critica per non aver preteso di essere informato e per non aver protestato con gli Stati Uniti che, se i fatti fossero confermati, avrebbero avviato un’operazione militare con un cittadino italiano coinvolto, senza neppure avvisare l’alleato.
Infine c’è la perplessità degli italiano che si domandano perchè Renzi abbia lasciato a Obama il compito di informare pubblicamente la famiglia e quale ruolo abbia l’Italia nel panorama diplomatico internazionale se deve essere informata con mesi di ritardo della morte di un proprio concittadino per mano di militari che dovevano liberarlo.
“La responsabilità della morte di Lo Porto è solo dei terroristi” replica Renzi ma appare evidente anche la difficoltà con cui la Giustizia italiana potrà fare qualunque tipo di valutazione considerando che il corpo della vittima sarà ormai irrimediabilmente danneggiato per la prolungata conservazione.
Una “figuraccia” per il premier Renzi e per l’alleato Barak Obama che ha chiesto proprio di recente la conferma dell’impegno italiano in Afghanistan.