Milano – All’indomani della vera e propria guerriglia urbana andata in scena per le vie del centro del capoluogo lombardo, devastato dagli atti di vandalismo di migliaia di black bloc cha hanno messo a ferro e fuoco la città, Matteo Renzi minimizza l’accaduto.
“Voglio dirlo con molta serenità – ha dichiarato il Premier – 4 teppistelli figli di papà non riusciranno a rovinare l’Expo. Hanno cercato di sciupare la festa, ma Milano è molto più forte di quello che questi signori pensano”.
Poi, ai microfoni del Tg2 il Presidente del Consiglio ha aggiunto: “Si deve dire grazie alle forze dell’ordine, che hanno fatto un lavoro molto serio e hanno evitato le provocazioni, e bisogna dire grazie anche ai cittadini di Milano, che subito dopo sono scesi in strada per pulire le vetrine e le strade: è il segno evidente che gli italiani sanno benissimo da che parte stare”.
Intanto la Procura di Milano ha aperto un’inchiesta per “devastazione”, sicuramente nei confronti dei 5 fermati in flagranza di reato, e nei confronti di ignoti. Le indagini sono coordinate dal procuratore Maurizio Romanelli, a guida del pool antiterrorismo. L’ipotesi di reato per cui si procede è prevista dall’articolo 419 del codice penale e prevede una pena massima di 15 anni di carcere. Le indagini proseguono e al vaglio degli inquirenti ci sono le immagini delle telecamere di sorveglianza e quelle delle emittenti televisive per identificare i black bloc che hanno devastato il capoluogo lombardo in occasione dell’inaugurazione dell’Expo.