Roma – Trattamento sanitario obbligatorio per i malati di disturbi alimentari che rifiutano di nutrirsi. Un argomento decisamente delicato quello affrontato oggi alla Camera dei Deputati con la proposta di legge di una deputata del PD, Sara Moretto, che ha proposto che venga inserita anche l’Anoressia tra i disturbi che prevedono il ricovero forzato e la terapia obbligatoria per la nutrizione.
Le persone che soffrono di disturbi alimentari non si rendono conto del pericolo che corrono quando arrivano a pesare poche decine di chili e, se non trattati adeguatamente, rischiano di morire o di provocare danni permanenti ai loro fisici prostrati da diete al limite della sopravvivenza.
Per questo motivo, al fianco di una terapia psicanalitica o psichiatrica, potrebbe intervenire anche una terapia di sostegno con una alimentazione “forzata” con flebo di sostanze nutrienti.
La nuova proposta di legge istituirebbe delle equipé composte da psichiatri, esperti in nutrizione e pediatria che sarebbero presenti in tutte le Asl e a disposizione dei malati e delle famiglie che hanno dubbi o intendono rivolgersi alla Sanità pubblica per un supporto medico-psicologico.
L’argomento è particolarmente delicato poiché le persone affette da questo genere di disturbi hanno una determinazione fortissima nel raggiungere i loro scopi e il trattamento sanitario obbligatorio potrebbe essere vissuto come una “violazione” inaccettabile della propria sfera personale.
Di certo occorre una maggiore attenzione al problema visto che il numero di persone che presentano questo genere di problemi è in costante aumento e non riguarda solo la popolazione femminile, tradizionalmente più predisposta a questo genere di disturbi per motivi estetico-sociali.