Milano – Ovviamente Selvaggia Lucarelli, Guia Soncini e Gianluca Neri alias Macchianera, negano ogni addebito e ci scherzano su, come è nel loro stile. Fatto sta, però, che le tre ‘blog star’ italiane, veri e propri guru della bibbia del gossip nazionale, oggi si ritrovano imputati in un processo con l’accusa di essere degli ‘hacker’ che avrebbero ‘rubato’ i segreti dei vip riuscendo ad accedere “abusivamente” ai loro account di posta elettronica, dopo essere riusciti ad ottenere codici e password. E sia la Lucarelli che la Soncini e Neri, sono stati mandati a processo per il prossimo 19 giugno 2015 a Milano.
Al centro delle indagini ci sono 191 foto scattate a Villa Oleandra per il 32° compleanno di Elisabetta Canalis, e il pm contesta a vario titolo ai tre blogger il concorso in intercettazione abusiva, detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso (accusa da cui è esclusa Lucarelli) “al fine di procurare a sé o ad altri un profitto o di arrecare ad altri un danno”, accesso abusivo a sistema informatico, violazione della privacy.
L’inchiesta, come hanno riferito fonti giudiziarie, è nata nel 2011, in seguito alla denuncia sporta nell’ottobre 2010 da Elisabetta Canalis la quale si era accorta che stavano girando sul web foto della festa data per il suo compleanno nella villa in riva al lago di Como del suo ex George Clooney e che qualcuno le voleva vendere. Da qui le indagini affidate alla pg che si occupa dei reati informatici, e la scoperta che i tre blogger si sarebbero intrdotti “abusivamente – si legge nel capo di imputazione – in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza”. I tre, secondo la ricostruzione di pm e polizia giudiziaria, sarebbero riusciti, in questo caso, ad ottenere codici e password dell’account della modella e show girl Federica Fontana (operazioni facilitate da domande a basso livello di protezione per il recupero delle parole chiave), una delle ospiti al compleanno della Canalis e ad accedere “alla galleria fotografica che conteneva immagini della festa privata” che risale al settembre 2010. Foro che, recita sempre il capo di imputazione, avrebbero cercato, a vuoto, di vendere a un noto settimanale di gossip per 120.000 Euro.
I tre blogger però respingono decisamente ogni accusa e spiegano sui rispettivi social network di non aver ‘rubato’ nulla, ma di aver semplicemente trovato le foto e quant’altro già sul web, dove effettivamente, chi sa cercare bene, può anche trovare quello che vuole.