La Spezia – Hanno bloccato un “affare” da oltre 40 milioni di euro con una società per la distribuzione del Gas che stava per entrare in affari con la Ndrangheta. Le indagini su una presunta infiltrazione mafiosa ha portato all’arresto di quattro persone accusate di essere contigue ad una cosca ndranghetista che operava in diverse località del Nord Italia compresa la provincia di La Spezia.
La banda era specializzata nel trasferire fondi all’estero provenienti dal fallimento di società italiane che riuscivano in questo modo a recuperare parte del patrimonio ed evitare tasse e contributi allo Stato.
Dalle prime ore della mattinata odierna è infatti in atto una vasta operazione condotta dagli uomini della DIA di Genova, coadiuvati da personale delle forze dell’ordine, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Piacenza.
Tre persone sono finite in manette mentre una quarta è agli arresti domiciliari. Sono accusati di di falso, bancarotta fraudolenta, riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza delittuosa e trasferimento illecito di valori.
La banda riusciva a entrare in possesso di patrimoni aziendali di società dichiarate fallite, tutte riconducibili ad uno dei fermati, in modo da ostacolarne l’accertamento della provenienza delittuosa.
Il sodalizio criminale, nel tempo, si è avvalso del determinante apporto di importanti professionisti italiani e stranieri che attraverso le loro società, facilitavano il deposito di milioni di euro su conti correnti bancari accesi presso istituiti monegaschi e francesi.
In seguito alle indagini sono stati sequestrati beni per oltre 11 milioni di euro tra quote societarie, beni mobili e immobili, rapporti bancari/assicurativi, titoli di credito, capitali sociali e partecipazioni societarie.